una decina di giorni fa, una Guchi armata di macchina fotografica si appresta a godersi l'ennesimo mercatino dell'antiquariato in vari modi: andando a caccia di cose che le interessano da comprare e di cose che la colpiscono da fotografare, uno scenario vissuto molte altre volte che le ha sempre regalato soddisfazioni sotto entrambi i punti di vista. tutto procede come al solito fino a quando, mentre sta inquadrando la bella copertina di un libro degli anni Quaranta, la proprietaria della bancarella la prende a male parole, gridando che non si fanno foto e che è maleducato scattare senza chiedere prima il permesso. la Guchi, che non ha certo voglia di mettersi a litigare, rinfodera prontamente la reflex e si allontana meditabonda. a parte il fatto che la richiesta di non scattare foto poteva essere fatta anche in maniera civile e senza aggressioni verbali, sono anni che la Guchi fa foto ai mercatini senza problemi; inquadra e scatta senza chiedere permessi di alcun genere e il massimo che le è capitato è che una volta un tipo le abbia chiesto se non avesse preferito fotografare lui, invece del manichino. tra l'altro si tratta di cose usate che chiunque potenzialmente ha in cantina o in soffitta, non di oggetti artistici o artigianali che magari l'autore teme che gli possano venire copiati, tanto per fare un esempio. ad ogni modo decide di cambiare la sua modalità di approccio e di lì in poi, ogni volta che vede qualcosa che le piacerebbe fotografare, si rivolge al proprietario della bancarella e chiede il permesso. risultato: non solo nessuno glielo nega, ma ottiene le seguenti reazioni:
- sguardo meravigliato per la richiesta (forse perchè prima di lei sono passate altre millemila persone armate di telefonini e macchine fotografiche che hanno scattato senza chiedere permessi di sorta);
- permessi accordati in maniera entusiastica, talvolta seguiti da ringraziamento;
- persone che hanno spostato cose che potevano rovinare l'inquadratura, tra cui una che addirittura ha preso l'oggetto in questione e lo ha collocato in modo da fotografarlo in maniera ottimale;
- persone che si sono spostate loro, per non rovinare l'inquadratura;
- persone che hanno fatto battute di spirito a proposito delle cose fotografate;
- persone che ci sono messe a chiacchierare amabilmente.
conclusione: la Guchi è molto grata a quella stronza che l'ha insultata, diversamente non avrebbe passato una giornata così piacevole alla quale, oltre al divertimento solito, si è aggiunto quello per aver interagito con così tante persone gentili e simpatiche.