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Come rendere interessante un personaggio?

Da Marcofre
rendere interessante un personaggio

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Qualcuno, ma non ho la più pallida idea di chi sia stato, ha affermato che al lettore non importa molto quello che succede in una storia, ma importa molto a chi succede. Ecco perché il personaggio è così importante. È lui che aggancia il lettore e che lo conduce con sé.
Adesso una domanda: ma un personaggio arriva pronto, diciamo “chiavi in mano”, oppure…?

Che il grande BOH sia con te!

Qui ci troviamo alle prese forse con la questione più importante. Per quel che posso capire io l’unico modo che ha un personaggio di interessare il lettore, è di essere un mistero per chi scrive. Non intendo affermare che debba essere un completo estraneo (occorre studiarselo, capire come la pensa, se pensa); di sicuro neppure lui dovrebbe sapere che cosa gli succederà.
Se butto un’occhiata ai personaggi di “Non hai mai capito niente”, il processo di scrittura è partito sempre da un’immagine. Per esempio una donna davanti allo specchio del bagno di casa che sente piangere il figlio nell’altra camera. Un’altra donna che prende in affitto un appartamento all’ultimo piano di un condominio. Un uomo che colpisce con un pugno un collega di lavoro.
E dopo?
Dopo: boh!
In questa esclamazione c’è un sacco di forza, in realtà. Se conosci “troppo” bene il personaggio rischi di non renderlo né interessante, né memorabile. Un sacco di persone crede che una storia breve (o racconto), sia semplice perché è corta, e quindi non richiede alcuno studio. È un errore madornale.
Una storia, che sia breve o lunga, pretende almeno un personaggio: può anche essere un carciofo o un sasso. Ma se lo conosci in modo completo, non riuscirà mai a conquistarti, e pure il lettore starà distante.
Non ho mai saputo prevedere, dopo l’immagine con la quale il personaggio appariva, che cosa sarebbe accaduto. La sola cosa che so fare, a quel punto, è osservare che cosa succede. La giovane donna che prende in affitto l’appartamento all’ultimo piano dopo un po’ la troviamo frugare nel cassonetto che raccoglie le bottiglie di plastica: ma che diavolo… Perché non accontentarsi di un appartamento più economico? Già, un tipo strano! Ma la vita è piena di gente che fa cose poco logiche.
E il tipo che ha colpito il collega? Ah, ha perso il lavoro e alla moglie non dice niente. Racconta di essere in ferie per tre settimane. Ma prima o poi la verità verrà a galla.
Occorre starsene tranquilli e osservare il personaggio. Quando riesci a trovarne uno di cui non sai tutto, forse sei sulla strada giusta. Chi scrive non guarda: osserva. Vale a dire fa la cernita di quanto i sensi gli consegnano e sceglie quello che è rilevante, e getta tutto quello che è irrilevante (di solito un 70%?).


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