I bandi di scuola, spiega una nota dell’ANDIS, metteranno a concorso i posti disponibili e non occupati da personale di ruolo: potranno fare domanda cioè i docenti che hanno comunque diritto ad essere nominati in base alla graduatoria. Ciò che cambia è che l’assegnazione della cattedra scaturirà “non più da una scelta unilaterale del lavoratore, ma da un incontro tra la valutazione della scuola e la scelta del docente di fare domanda in una certa scuola piuttosto che in un’altra”. I docenti non assunti sulla base del bando di scuola potranno comunque scegliere successivamente in maniera tradizionale. Contro la sperimentazione di queste nuove modalità di reclutamento si annunciano barricate da parte della sinistra sindacale e politica antagonista, contraria in linea di principio a quelle che considera forme di ‘privatizzazione’ delle scuole pubbliche, ma se l’operazione andrà in porto la Lombardia, ad avviso di Tuttoscuola, farà da apripista verso un interpretazione avanzata e concretamente innovativa del federalismo scolastico e dell’autonomia delle scuole. Va dato atto all’ANDIS di aver contribuito, con la sua iniziativa milanese, a rompere il tabù burocratico, ma anche sindacale, dello scorrimento automatico delle graduatorie.
http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=28142