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Come scegliere il perfetto compagno di viaggio

Creato il 19 gennaio 2015 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

scegliere il perfetto compagno di viaggioUna mattina ti svegli, hai voglia di partire, di fare un viaggio come lo hai sempre sognato, di buttarti in un’avventura diversa dalla solita vacanza, di vedere luoghi che sono sempre rimasti dei bellissimi sogni stampati sulle pagine di un depliant, fantastichi un po’ sull’idea del come-dove-e-perchè, finchè poi sorge alla mente un dubbi: il compagno di viaggio. L’idea di viaggiare da solo ti stuzzica, ma per qualche motivo non sei sicuro di esserne in grado, la solitudine in viaggio potrebbe rappresentare un problema se non sai come affrontarla, oppure potrebbe diventare una perfetta compagna di viaggio.
Ad ogni modo, la domanda che sorge è: quale sarà il perfetto compagno di viaggio da coinvolgere in questa avventura?Problemino non da poco quello di scegliere il perfetto compagno di viaggio, anche perché se si sceglie quello sbagliato il viaggio rischia di tramutarsi in un una sorta di Cucine da Incubo in versione travel.

ESSERE SULLA STESSA LUNGHEZZA D’ONDA

La cosa più importante è individuare qualcuno che abbia una visione del viaggio più o meno simile alla vostra, se l’idea è quella di fare un viaggio zaino in spalla e dove dormo, dormo di certo scegliere qualcuno che fa 3 volte al mese a farsi la manicure potrebbe non rilevarsi la scelta più adatta. Non ho niente contro la cura personale, ma di certo non vorrei trovarmi dopo una settimana con il mio compagno di viaggio in preda a crisi isteriche perchè gli si è rotta un’unghia.

I PARANOICI NON CI PIACCIONO…
compagno di viaggio paranoico

Se dovessi partire con un paranoico penso che potrei finire il mio viaggio in preda a degli spasmi. Durante un viaggio può succedere di tutto, ma come la mia mamma mi ha insegnato fin dalla tenera età, la storia non si fa nè con i “se” nè con i “ma”, quindi infilarsi in un labirinto di domande e di paranoie senza senso è assolutamente controproducente. Va bene essere prudenti, ma durante un viaggio tutto può succedere e bisogna avere la prontezza di riflessi per risolvere qualsiasi problema senza farsi prendere dal panico e, non necessariamente, indossando un caschetto da lavoro vita natural durante per paura che ci cada una tegola in testa. Domande come ” e se finiamo i soldi? e se perdiamo l’aereo? e se non troviamo da dormire? e se…” E se invece la smettessi?

… E I PRECISINI MEN CHE MENO

precisino
Non riuscirei a viaggiare con quelle persone che mi pianificano anche l’orario in cui devo fare tappa al bagno, che si tengono il conto dei soldi spesi per mangiare e per muoversi, che seguono un programma dettagliato e partorito mesi prima, senza lasciare spazio alla fantasia e al caso. Mi viene l’affanno! Quando viaggio sicuramente mi segno un paio di cose che voglio vedere o fare, qualche punto fermo che dia anche un senso al mio percorso, ma per il resto, non mi dispiace lasciare le cose un po’ al caso e farmi travolgere dagli eventi, ok, magari non al punto di ritrovarmi in Cina a guidare risciò, se l’idea iniziale era un on the road negli States.

SERVE FLESSIBILITÀ e SPIRITO DI ADATTAMENTO

Alle volte non basta la buona volontà, non basta che il nostro papabile compagno di viaggio ci prometta che farà di tutto per adattarsi al nostro modo di viaggiare, se le sue abitudini sono completamente diverse. Quando si viaggia in due o più di due (e più si è più difficile è) bisogna trovare un punto d’incontro, da entrambe le parti c’è bisogno di flessibilità verso i gusti dell’altro, che però non devono essere agli antipodi, se voi amate andare per musei e la priorità del vostro compagno di viaggio è invece quella di starsene a letto la maggior parte del tempo, già non si va d’accordo.  Insomma, se per una sera io voglio mangiarmi un paio di coticine e tu vuoi le ostriche, o si mangia formaggio e morta lì, oppure decisamente non ci siamo.

SCEGLIERE IL COMPAGNO DI VIAGGIO È UN PO’ COME SCEGLIERSI IL RAGAZZO

dubbioso
Sì, alla fine la logica è più meno la stessa, con la differenza che probabilmente non ci si spenderà tutta la vita, ma solamente qualche settimana, ma vi sfido a passarvi le vacanze con una persona completamente diversa da voi. Io vi avviso, in viaggio possono rovinarsi delle amicizie, si sta a stretto contatto per giorni interi, si conoscono lati della persona che fino a prima si ignoravano e l’amico delle elementari con cui siete amici da una vita che con lo zaino in spalla non resiste tre minuti in croce, si trasformerà nella persona più insopportabile sulla faccia della terra. Spesso si ha la compagnia di amici e pensare a fare un viaggio insieme diventa quasi naturale, io stessa ho fatto questo errore durante un viaggio di un mese da Boston alle isole Keys, in auto raccattando su un po’ chi capitava giusto per far numero e dividere il più possibile i costi del viaggio, ecco, mai più!

Ho passato i primi 9 giorni a mangiare hamburger, lievitando a vista d’occhio che quasi mi sentivo fin troppo a mio agio con le donnone americane, a camminare poco, a vedere quasi niente di quel che invece volevo vedere, discussioni sul dove dormire, crisi isteriche se non si riusciva a trovare un motel per la notte, perchè dormire in macchina non era minimamente contemplato. Un incubo che non ripeterò, tanto che ho iniziato a viaggiare da sola e vi dirò… decisamente non mi dispiace, anche perchè, sia chiaro, se si viaggia insieme l’ultima cosa da fare e rompere le palle al prossimo.

 


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