Dopo qualche anno di wild blogging, inteso come una maniera poco organizzata e molto avventurosa di scrivere e pubblicare post su differenti argomenti qui sul blog, ho finalmente messo la faccia davanti allo specchio e mi sono detta BASTA!
E' arrivato infatti il momento di capire come scrivere un piano editoriale per il blog, metterlo in pratica e poi procedere alla realizzazione di un bel calendario editoriale.
Così sono partita dal primo passo, ovvero studiare, e considerato che, come tutti sappiamo, la rete è piena di buoni esempi da cui prendere spunto e di persone di riferimento, sempre ben disposte a condividere le loro conoscenze, ho raccolto tutti gli articoli, gli ebook e tutto il materiale che ritenevo interessante ed ho cominciato i miei studi.
Cosa è un piano editoriale
Il piano editoriale è la strategia che ci aiuta a creare il nostro blog e mantenerlo vivo ottimizzando la creazione e la pubblicazione dei contenuti (post) secondo delle linee guida ben precise evitando di improvvisare troppo e correre il rischio di scrivere ad intervalli troppo lunghi perché manca di fondo l'organizzazione ed il metodo di lavoro e si finisce per perdere molto più tempo.Per citare uno dei buoni esempi da cui ho imparato, il buon Riccardo Esposito spiega che il significato di piano editoriale si nasconde dietro le parole:
- Piano: pianificare, definire, tracciare un percorso.
- Editoriale: relativo all'editoria, all'attività che prevede diffusione di contenuti.
Ed ecco come l'ho rappresentato io nel mio primo espirimento di infografica
A cosa serve un piano editoriale
- Ci permette di organizzare il modo di affrontare come scrivere/parlare dei nostri interessi
- Contribuisce a creare delle conversazioni con utenti interessati ai temi che trattiamo sviluppati sulla base di un progetto a monte
- Ci aiuta ad organizzare meglio il tempo che dedichiamo alle attività sui social e/o sul blog evitando inutili sprechi di tempo
Quali sono i punti del piano editoriale
Ancora una volta prendo ad esempio i concetti di Riccardo Esposito per definire i punti fondamenta del piano editoriale per poi riassumerne il significato:
Dobbiamo definire prima di tutto il focus del blog e cioè quali sono gli argomenti che vorremmo trattare. Stavolta cito l'esempio di Pennablu che nel suo blog suggerisce di porci delle semplici domande proprio per capire come iniziare:
- Che cosa mi piace più di ogni altra cosa?
- Che cosa di me vorrei far conoscere a tutti?
- Su cosa sono esperto?
- Quale argomento mi permette di parlarne tutto il giorno senza stancarmi?
A queste ovviamente se ne possono aggiungere delle altre, che variano a seconda dei nostri obiettivi.
Se cerchiamo lavoro ovviamente l'obiettivo è di usare il blog come mezzo attraverso il quale possiamo farci conoscere puntando a farci diventare una persona di riferimento in un certo settore. Questo vuol dire che richiederà un grande impegno per produrre contenuti interessanti e di valore.
- E soprattutto: perché gli parli?
Una volta chiarito l'argomento o gli argomenti del blog (Obiettivi), il Target sarà costituito dai lettori interessati ai nostri contenuti.
Io all'inizio ho aperto mammaninja pensando di gestirlo come il blog di una mamma.
Poi con il tempo ho sentito la necessità di parlare anche di altri argomenti perché mi piacciono un'infinità di cose e parlare solo di mamma/figlio/famiglia/scuola etc. non mi bastava dunque ho deviato ampliando il tipo di contenuto rendendomi poi conto che non avevo definito a priori la mia strategia editoriale.
Ammettere l'errore è stato DEVASTANTE!
Ma averlo accettato è stata una conquista ed una crescita ovviamente.
Inoltre ho cambiato anche il modo di parlare ai miei lettori, o più esattamente il mio tone of voice con cui mi rivolgo ai lettori.
Concludendo ho aperto il blog senza pormi troppe domande, mi sono fatta prendere dalla smania di scrivere per il bisogno di sfogarmi come fanno molti, ed ho scritto quando ne sentivo il bisogno.
Quindi se non siete degli esperti, tranquillizzatevi, potete partire con la soluzione in hosting gratuito https://it.wordpress.com/ che vi offre molte funzionalità con uno spazio gratuito, avrete un gran bel numero di temi tra cui poter scegliere e dei plugin già integrati. Usando la soluzione di hosting il nome del blog sarà qualcosa come: http://mammaninja.wordpress.com
Svantaggi:
Non avete pieno controllo della piattaforma di blogging perciò non potete installare temi al di fuori di quelli previsti, non potete installare plugin a vostra scelta, non ci sono statistiche di traffico, insomma sussistono ovviamente alcune limitazioni ma per partire sono accettabili.
Se invece avete un minimo di competenza, o volete farvela, buttatevi sulla soluzione di hosting dedicato wordpress come ho fatto anche io ed affrontate una piccola spesa iniziale.
Io utilizzo GoDaddy che propone diverse soluzioni come molti altri fornitori del resto.
Potete scegliere se installare tutto voi di sana pianta oppure la soluzione chiavi in mano 1click che vi permette di installare WordPress senza troppa fatica perché è tutto guidato. Non controllate totalmente il blog ma avete l'assistenza tecnica.
Scelto il fornitore di hosting, dovete acquistare anche un dominio. Scegliete bene il nome che volete dare al vostro blog ed eventualmente acquistate una casella di posta coerente al nome del dominio, altrimenti optate per Gmail che offre un'infinità di servizi gratuitamente.
Svantaggi:
Richiede un piccolo investimento iniziale ma spesso si parla di cifre molto basse e c'è una grande concorrenza e possibilità di scelta tra i vari fornitori.
Anche in questo caso purtroppo, ai tempi in cui ho aperto MammaNinja ho compiuto un grande errore, ovvero non organizzare per bene le categorie, effettivamente non l'ho fatto perché questo spazio era nato più come un diario di sfogo e non avevo un buon progetto alle spalle.
Solo successivamente ho iniziato a documentarmi, a studiare da autodidatta, seguire webinar di persone più esperte per scoprire quanto era vasto il mondo del blogging e quanto avevo da imparare e quanto mi stavo appassionando.
Quando pubblico?
A che ora?
- all'alba?
- a metà mattinata che c'è la pausa caffè?
- no meglio pranzo che guardano tutti lo smartphone
- no va beh facciamo dopo cena e non se ne parla più!
Ebbene non esiste una regola fissa, purtroppo o per fortuna, per questo è necessario organizzarsi con un piano editoriale, perché in tal modo, sulla base dell'argomento che trattiamo e del tempo che abbiamo a disposizione, possiamo definire anche la periodicità delle pubblicazioni che deve mantenere una costanza.
Certo poi se in corso d'opera ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare la periodicità (aumentare o diminuire) nessuno ci tirerà sassi con la fionda...o almeno si spera
Però dovremo anche far sì da comunicare ed abituare i nostri lettori a cambiamenti che potremmo dover apportare di volta in volta sul nostro blog.
Anche, relativamente ai Tempi, mi ero ripromessa di mantenere una periodicità, ogni 15 giorni nel mio caso, ma non ci sto riuscendo, soprattutto quando scrivo post molto lunghi come questo che richiedono tempo per trovare le giuste fonti, leggerle in santa pace, digerirle e rielaborarle, fare una bozza, revisionare (questo l'avrò revisionato almeno 10 volte!!!) e poi passare finalmente alla pubblicazione.
Per Interazioni parliamo sostanzialmente del rapporto con in nostri lettori. Se abbiamo unicamente il blog consisterà nel rispondere ai commenti siano essi positivi o negativi avendo sempre cura di rispondere garbatamente anche se a volte potrebbe venirvi voglia di fare lo scalpo a qualche "monello" o troll.
E a maggior ragione rispondere a chiarimenti e domande di approfondimento dei nostri lettori, perché possono dar luogo a conversazioni interessanti ed essere fonte di idee per nuovi post. Riccardo Esposito docet!
La metodologia migliore è di dedicare tempo alla lettura di altri blog, di profili o gruppi Facebook che seguite o che dovrete iniziare a seguire, cercare su Twitter, su Linkedin, ma anche su giornali e riviste cartacee.
Usare aggregatori di notizie come Feed.ly, Flipboard sarà estremamente utile.
Usare i Google Alerts come suggerisce anche Francesco Gavello per ricevere aggiornamenti di argomenti che ci interessano. Fare un giro su Google Trends come ricorda anche Anna Rita Faggioni, insomma leggere, leggere, leggere. In poche parole come suggerisce Sara Salvarani in una sua presentazione, partiamo da una fase di Listening (argomento questo che vorrei approfondire successivamente) ed ascoltiamo la rete per raccogliere informazioni.
Ovviamente anche la raccolta e la lettura degli argomenti va' organizzata.
C'è chi alla mattina scorre le notizie e le archivia per poi leggerle durante la giornata e nei giorni seguenti comincia ad abbozzare idee, dedicando uno o più giorni alla revisione/i e finalmente giunge stremato alla pubblicazione!
Ecco un esempio suggerito da Michele Papaleo
Su 7 giorni settimanali, dedicatene almeno 1 alla ricerca di titoli di potenziali articoli e sceglietene altri 3 per la pubblicazione dei vostri articoli.
Queste impostazioni sono del tutto personali.
Insomma anche in questo caso occorre basarsi sulla disponibilità personale e sui propri tempi perché non tutti abbiamo gli stessi ritmi di vita.
Ogni giorni ci sono argomenti interessanti che generano conversazioni ma non si può star dietro a tutti perciò dobbiamo organizzare bene le idee!
Ringraziamenti e approfondimenti
Un grazie a tutti coloro che hanno condiviso la loro conoscenza e mi hanno permesso di capire realmente cosa sia un piano editoriale e quindi di scrivere anche questo lungo articolo.
Per ringraziarli non posso fare a meno di suggerirvi la lettura dei loro blog per trarne i migliori insegnamenti!!!
Sara Salvarani: www.sarasalvarani.it
Riccardo Esposito: www.mysocialweb.it
Flavia Rubino: www.thetalkingvillage.it
Daniele Imperi: www.pennablu.it
Francesco Gavello: www.francescogavello.it
Anna Rita Faggioni: www.ilpiacerediscrivere.it
Michele Papaleo: www.michelepapaleo.it
Michele Papaleo e il team di 4writing: www.4writing.it
Conclusione
Io adesso ho le idee più chiare sul Piano Editoriale e non mi resta che metterlo in pratica.
E voi come state messi???
Consigli, suggerimenti ed esempi, sono ovviamente sempre bene accetti