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Come si spiega il successo mediatico del cristianesimo?

Creato il 02 maggio 2014 da Uccronline

NoahPerché l’editoria religiosa è l’unica che non è crollata? Se il libro più tradotto, più venduto e probabilmente più letto dell’umanità è la Bibbia, se due miliardi di persone recentemente hanno seguito la canonizzazione dei Papi santi in televisione, come si spiega il successo puntuale della serie televisiva Don Matteo o de “La Bibbia”, seguita da cinque milioni di italiani (e da 100milioni negli USA), di Suor Cristina al programma “The Voice”, il successo del film hollywoodiano “Noah” e di tanti altri programmi televisivi, opere d’arte, brani musicali ispirati alla Bibbia e al Vangelo?

Una risposta interessante arriva da “Famiglia Cristiana”: «come ci hanno insegnato la parabole evangeliche, nelle storie della Bibbia c’è il tentativo di dare forma alle grandi domande dell’uomo e di seguire un cammino», la storia della Salvezza dell’uomo.

Ciò che gli uomini di ogni tempo cercano nella Bibbia è un senso al loro esistere, una speranza oltre il dolore, un ideale per cui valga la pena spendersi: per questo il cinema, la Tv, i libri tornano incessantemente ad essa.

D’accordo, si precisa sul settimanale dei paolini, «nei produttori hollywoodiani si può immaginare anche la furbizia di chi sa che, toccando una certa materia, può arrivare al cuore e alla mente della gente. Ma ciò è possibile unicamente perché la sete di una Parola che si innalzi sul rumore di fondo dei nostri giorni non si estingue mai».

La redazione


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