Oggi il Kindle Store ha aperto i battenti anche in Italia e un mucchio di autori indipendenti di libri elettronici sono lì. Altri in queste ore, e nelle prossime, sono a caccia delle informazioni per entrarci e vendere.
Io ci sono già, ma non è di questo che devo o voglio parlare. Piuttosto preferisco ricordare alcuni capisaldi.
- Sei tu che conti, non Amazon. Non credere che Amazon faccia i miracoli; e se questi si verificano ricorda che sono frutto del tuo talento, volontà e determinazione. Se queste qualità ci sono, ti appartengono, i mezzi amplificano e spingono un po’ più lontano. Prima di tutto però ci deve essere la persona. Sulla sabbia si può costruire, però non dura molto…
- Non è una gara. Non c’è alcun motivo di fare in fretta, è meglio fare bene. Almeno i contenuti (che si tratti di racconti o romanzo) non siano un’accozzaglia di frasi senza vita. Cerca il motivo che ti ha spinto a scrivere quella parola, e fino a quando non lo hai trovato, non andare avanti. Come dici? Ma ci vuole tempo? Certo, cosa credevi? È la scrittura bellezza.
- Le vendite natalizie. Molti nei prossimi giorni avranno la frenesia di sbarcare sul Kindle Store con la loro opera per sfruttare il momento. Ciascuno faccia come meglio crede, non sarò certo io a impedirglielo.
Però ricorda questo: spesso le cose di qualità non vendono. O per arrivare a vendere hanno bisogno di tempo. Mentre quello che è stupido, riscuote grande successo, e spesso accade immediatamente.
- Prezzi ragionevoli, per favore. Non c’è correzione di bozze, né editing e la copertina è una tua creazione? In più sei un perfetto sconosciuto e nemmeno hai un blog decente dove dialoghi con i lettori?
Almeno usa il buonsenso e non sognarti di applicare dei prezzi fuori da ogni logica. A mio parere, se hai le caratteristiche appena menzionate, il prezzo di 0,99 Euro è più che ragionevole. Ricorda inoltre che Amazon a quello applicherà delle spese e l’IVA.
- Non chiamare gli amici. Le recensioni su Amazon sono una piccola garanzia di qualità: per questo non devono essere sollecitate, ma genuine. Perciò evitiamo di chiamare a raccolta amici e parenti tutti, affinché vadano su Amazon e dopo aver creato un account, si lancino in elogi del tutto ridicoli.
- L’ebook non è un ripiego. Io lo so. Sei lì che pensi: “D’accordo, l’ebook è il futuro, però un editore come si deve, sarebbe meglio”. È difficile darti torto, però occorre fare i conti con la realtà: c’è questa opportunità, da sfruttare per capire, imparare, crescere e condividere. Per tanti, dopo che avranno saputo che hai pubblicato su Amazon diranno “Ma non è un vero libro!”. E rideranno. Come reagire?
Fai notare loro la brutta carie che si ritrovano. E ricorda a te stesso che anche gli autori che adesso occupano le biblioteche di mezzo mondo, sono stati ignorati, derisi e snobbati.
- Studia senza requie. Alcuni (ma dovrei scrivere “molti”), dopo che hanno pubblicato la loro opera, trascorrono in tempo a pavoneggiarsi. Se per te scrivere ha un senso, dopo la pubblicazione dovrai iniziare a fare sul serio. In realtà anche prima dovresti fare sul serio. Vale a dire? Studia: leggi, rileggi, cerca di capire come Carver, Flannery O’Connor, Cormac McCarthy producono o producevano le loro opere. Qualunque pubblicazione (cartacea o digitale), non è un punto di arrivo. È l’inizio (o il proseguimento), di un cammino.
In bocca al lupo.