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Come sopravvivere alla vita da blogger

Da Mammabook
Come sopravvivere alla vita da blogger  
Pensiero uno: qualcuno un giorno dovrà spiegarmi perché le persone, quando scoprono che ho un blog, subito sgranano gli occhi e s’immaginano che io abbia una casa perfetta. A nessuno è mai venuto il sospetto che il tempo è quello che è anche per me, e che per trovare il tempo per il blog magari trascuro i bicchieri nel lavandino (e non solo!)? Così finisco spesso per finire a consolare altre mamme… ecco, permettetemi di ripeterlo qui, ufficialmente: siamo tutte stanche e incasinate, specialmente se i bambini sono piccoli, e io di certo non sono superman, né una persona particolarmente ordinata. Casa mia non è perfetta: ci sono un milione di cose che dovrei o vorrei fare, ma sono troppo stanca, e allora sedermi davanti al computer o creare qualcosa con le mani è un modo per riposarmi e distrarmi, mi fa bene.
Pensiero due: avrà la suocera che le tiene i bambini, l’asilo privato, un marito martire. Nemmeno. Anche se, lo ammetto, è il primo pensiero che verrebbe in mente anche a me! I bambini sono quasi sempre responsabilità mia, e questo comporta poco tempo da dedicare ai miei hobby… ma dopotutto se lavorassi sarebbe lo stesso, no?
Il blog nasce nei ritagli di tempo. Eppure, a quanto pare scrivo piuttosto frequentemente. Come faccio? Primo, sono molto veloce. Un post lo penso a lungo, mentre faccio altre cose, e poi lo butto giù di getto – e sono molto veloce anche con Photoshop. Secondo: colgo sempre l’occasione di mettere foto da parte. Sul computer ho una cartella che si chiama ‘foto da usare’ da cui posso pescare ricette, lavoretti, oggetti e scene che mi hanno colpita; anche se vi confesso che spesso prende il sopravvento l’ultima idea in ordine di tempo, per cui l’archivio non resta mai vuoto. Se mi avanza del tempo e riesco a scrivere più del previsto, programmo i post in anticipo. In questo modo sono riuscita a gestire i ritmi frenetici della Raccolta diRiciclo Creativo anche con una settimana dai suoceri in mezzo. Tolta la raccolta però, non sono una programmatrice. Seguo molto l’ispirazione, e così gli argomenti ruotano: in questi giorni è il fimo, a periodi è il riciclo creativo, o la calligrafia, o il disegno, o quant’altro. Non so ancora se questa mia mancanza di ‘specializzazione’ sia un buono o un cattivo segno…
Per creare uso il tempo di fronte allo schermo. Come ho già detto in passato, se ho le mani libere finisce che mi metto a mangiare, e creare le tiene occupate e lontane dalle tentazioni. Viceversa, se non sto guardando la televisione con qualcuno, ne approfitto per ‘recuperare’ al computer i programmi della televisione italiana che mi sono persa. Mente e mani impegnate, e lo stress piano piano scivola via… Certo, non mi manca solo il tempo, mi manca anche lo spazio. La mia craft room è contenuta in due ante di mobiletto sospese (l’unico posto veramente in ordine della casa, oserei dire) – quel che avanza in cantina. Quando voglio creare, copro con la tela cerata il tavolo di cucina e tiro fuori quel che mi serve. La sera sono più rilassata perché so che di sicuro i bambini dormiranno senza disturbarmi, ma è un brutto momento per scattare foto, e poi la luce artificiale non è d’aiuto per creare. Così a volte ‘corro il rischio’ di lavorare in ‘pausa pranzo’ quando ce l’ho, come nel mio ultimo tutorial sulle casette in fimo. Se non mi vedete pubblicare subito i vostri commenti, rispondere o visitarvi a mia volta, per non parlare della mia latitante presenza su Google+ e affini… ora sapete perché! Ma almeno i bambini mi evitano di farmi coinvolgere eccessivamente, a quanto pare la ‘blogghite’ si sta diffondendo sempre di più… ma di questo, ne riparliamo!
Se non mi sento stretta? Sì, e a giorni terribilmente stretta. Ma quanto dura in realtà un periodo così nella vita di una mamma? I risvegli notturni hanno preso dieci mesi per bambino, venti in tutto su una vita che sarà di …quanto? A settembre il ‘grande’ comincerà l’asilo, e la mattina avrò finalmente del tempo da passare da sola con la piccola, tempo che non abbiamo mai avuto. Tra un anno, avrò le mattine per me. Non è poi così male. E malgrado la stanchezza che mi prende a volte, sono contenta di quello che sto facendo: mi piace assumermi la responsabilità dei miei figli. Tra poco mi lasceranno per scuola, partite di pallone e pomeriggi in piscina… …e io nel frattempo, ho imparato il valore del tempo, e forse non lo sprecherò più. Se non per cose per cui valga la pena sprecarlo.
-------- Questo post è stato scritto per il linky party La Collection du Mardi di Silvia P. su Ma Petite Maison che ci ha chiesto come gestiamo i tempi della nostra vita ‘da blogger’. Per i motivi di cui ho parlato sopra, è finita che ho scritto il post e poi non l’ho pubblicato in tempo… la ringrazio per avermi dato la possibilità di partecipare col mio post ritardatario questa settimana!

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