No, oggi non parliamo di editing, anche se ci si avvicina.
Come ben sapete, da qualche tempo ho preso a frequentare assiduamente le varie pagine di Kickstarter. Quello che segnalo di solito sono boardgames, ma sappiate che la piattaforma in questione permette di trovare progetti di ogni genere, partendo dalla tecnologia fino ad arrivare agli spettacoli teatrali o veri e propri film.
Ed è in uno di questi “viaggi” che mi sono imbattuto in Story Surgeon.
In parole povere si tratta di un’applicazione per smartphone che permette, senza mezzi termini, di modificare ebook altrui e di condividere il risultato ottenuto.
Insomma, non vi piace il finale di quel romanzo? Potete cambiarlo!
Non volete che quel personaggio muoia? Fatelo tornare in vita, magari come zombie.
Le possibilità sono infinite, così come incredibili.
Il progetto in questione dubito che avrà esito positivo, visto il boicottaggio che sta subendo (12 finanziatori in quasi due settimane) ma il succo del discorso è diverso.
Pensare che esistano persone che, come il creatore di questa app, si considerano scrittori e poi, senza un briciolo di decenza, si prodigano per creare applicativi che di fatto rovinano e plasmano le opere di altri, è sconcertante.
Siamo passati dal “non mi piace il tuo libro” a “non mi piace e lo modifico”.
Assurdo.
Non basta che il mondo della scrittura e della narrativa sia ogni giorno demolito da preconcetti, faide fra autori e tentativi di bistrattare quello o l’altro scrittore. No, sembra che ci siano persone che non ne hanno mai abbastanza, arrivando anche a voler modificare i libri letti solo perché alcune scene non sono di loro gradimento.
Non basta non leggere certi libri?
A quanto pare, no. In un mondo in cui vengono pubblicati migliaia di libri ogni mese, esistono persone che non si accontentato, che pretendono di voler dire la loro anche quando questo non dovrebbe accadere.
Perché può non piacere quello che scrivo, ma nessuno da il diritto ad altri di cambiarne parti o modificarne il senso. In nessun caso.
Ma dalla nostra abbiamo un’arma: i DRM. Il famoso blocco antipirateria, con cui dovrebbe essere possibile proteggere l’ebook in questione da rimaneggiamenti e modifiche.
Ma davvero dobbiamo augurarci un mondo in cui i DRM regnano sovrani?
Pensateci la prossima volta che leggete e trovate un passaggio che “voi avrete scritto diversamente”. Potrebbe accadere che veniate esauditi.
Mettendo l’ennesima pietra sulla tomba della scrittura…