Come un romanzo
“Leggere. A voce alta. Gratuitamente. Le sue storie preferite”
Un romanzo saggio.
Nel doppio senso di un registro al margine e di un testo scritto con la saggezza dell’esperienza vissuta o raccontata. Esperienza di padre di un adolescente chiuso in camera sua tra silenzi e libri aperti sempre alla stessa pagina.
Si è addormentato sul libro. All’improvviso la finestra gli è apparsa spalancata su qualcosa di desiderabile, e da lì è volato via, per sfuggire al libro. Ma è un sonno vigile, il libro è ancora aperto davanti a lui e se aprissimo la porta della sua camera, lo troveremmo seduto alla scrivania tutto preso dalla lettura.
Esperienza di insegnante di ragazzi difficili, come lo sono quasi tutti quando li guardi al di là di una cattedra, un registro, un programma scritto chissà dove chissà per chi.
Sono fra due mondi, insomma, e hanno perso i contatti con entrambi. Sono ‘tipi di tendenza’, certo, ‘davvero tosti’ (eccome!) ma la scuola ‘è una pizza’, le sue esigenze li ‘stressano’, non sono più dei bambini ma ‘si rompono’ nell’eterna attesa di diventare grandi.
Vorrebbero essere liberi e si sentono abbandonati.
Un romanzo che ci dice che chi ama la lettura e i libri di solito questo amore lo ha scoperto come tutti gli amori, in segreto, sulla pelle, fuggendo da tutti gli schemi e tutte le regole.
Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ecco, se i figli odiano i libri, se gli studenti copiano i riassunti per non prendere un’insufficienza, ma dai libri veri si tengono a distanza, questo bellissimo romanzo saggio ci aiuta a capire perché, dove nasce l’errore di chi quell’amore lo vive e vorrebbe condividerlo con i più giovani. Come dire che dobbiamo capire se vogliamo far leggere alcuni libri ai ragazzi o passar loro il linguaggio segreto di un’intimità, per leggerne infiniti.
E il testo si conclude con un decalogo di diritti del lettore. Sono quelli che ogni lettore, soprattutto i più appassionati, si riconoscono. Sono quelli che, ci dice l’autore, dovremmo riconoscere anche ai più piccoli, perché la lettura sia scoperta, piacere, passione, scelta, autonomia, senso critico, crescita e non un dovere da cui, prima o poi, cercare di fuggire.
I diritti imprescrittibili del lettore.
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Questo post partecipa al Venerdì del libro, i precedenti li potete trovare qui. Questo appuntamento nasce da un’idea di Paola di Homemademma. Ci ritroviamo anche alla Biblioteca di Filippo, vi unite?
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