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Come un sogno (La conquista dello spazio 15)

Creato il 07 luglio 2010 da Fabry2010

Come un sogno (La conquista dello spazio 15)

Se alzo gli occhi verso l’ultimo ripiano dell’armadio, vedo: un tom tom che devo decidermi ad adoperare, un leoncello di peluche ricevuto da una parrocchiana, una bomboletta di Raid automatic contro le zanzare, il Derma Fresh dry per evitare gli effetti indesiderati del sudore, l’icona di una Madonna con garanzia di provenienza, la macchinetta del caffè – pronta a sostituire l’altra in caso di malfunzionamento -, una confezione di Bulgari, Aqua pour homme, appoggiata di traverso alla collana arancione dei Padri della chiesa. Sulla destra, una libreria nascosta dalla porta, con otto scaffali. All’altezza della Bialetti sfilano i dorsi variopinti delle opere di Giulio Mozzi: Questo è il giardino, Il male naturale, Fantasmi e fughe, Fiction, Sotto i cieli d’Italia, Tennis, Corpo morto e corpo vivo, Sono l’ultimo a scendere. Il primo l’ho letto d’un fiato; gli altri li consulto a spizzichi e bocconi. Sono certo che prima o poi scriveremo un libro insieme: Mozzi mi ricorda qualcosa del passato, i tempi della scuola, i compagni che non sapevi mai se sarebbero venuti all’appuntamento preso in largo anticipo; forse lo cerco perché aspetto sempre Antonio Guida – così mi pare si chiamasse: avevo disposto con precisione certosina la collezione di nordisti e sudisti, coi cavalli e i cannoncini mobili, ma non ha bussato ancora alla mia porta. I due si assomigliano, adesso che ci penso: è chiaro che, nel profondo dell’inconscio, voglio attaccare una battaglia interrotta da allora, come un sogno.



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