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Qualcosa del genere lo abbiamo già visto sia parlando dei proxy, sia parlando di Tor, ed è in effetti un principio molto comune, utilizzato da svariate applicazioni: se mi bloccano la via diretta, prendo una tangenziale e aggiro il blocco. Il VPN è anche un altro modo per attuarlo, tra le altre cose. Per utilizzare un VPN, abbiamo due possibilità: la prima è appoggiarci a una rete già esistente, la seconda è realizzare una rete nostra. Qualche parola su questi due approcci.
Utilizzare reti già esistenti. Oltre alle reti realizzate e gestite dalle varie aziende che utilizzano questo sistema di comunicazione, esistono anche diversi servizi che offrono la possibilità di connettersi a un VPN, sia gratuitamente sia pagando un canone mensile. A volte richiedono anche l’installazione di un piccolo programma client, per permettere il collegamento al VPN, altre volte invece utilizzano i supporti già esistenti nel vostro sistema operativo. Dipende. Il servizio VPN gratuito più famoso è senza dubbio Hotspot Shield (almeno al momento), disponibile sia per sistemi operativi Windows, sia per Macintosh. Richiede lo scaricamento di un piccolo programma (circa 6 MB), ma l’installazione è piuttosto semplice e non si differenzia molto dal normale processi di installazione di qualsiasi altro programma. Proprio come qualsiasi altro programma, vi proporrà anche di installare svariati componenti opzionali, come toolbar e affini, che potete tranquillamente ignorare. Una volta installato, la navigazione con Hotspot Shield funzionerà come la normale navigazione, con la differenza che vi starete muovendo lungo un VPN. Lo avviate con un doppio click sull’icona (se avete installato l’icona sul desktop, altrimenti lo ripescherete dal menu di avvio), dopodiché nella finestra del browser potrete seguire i vari stadi della vostra connessione al servizio; alla fine, vi reindirizzerà a una pagina di benvenuto, con un grosso pulsante “Start” al centro. Come forse avrete capito, basterà cliccare “Start” per cominciare la normale navigazione su VPN. Altri servizi di questo tipo sono AirVPN (che richiede una registrazione), ItsHidden, Loki Network Project, eccetera. Potete trovare una lista completa alla pagina http://en.cship.org/wiki/VPN.
Realizzare una rete VPN. Se non volete utilizzare una rete già esistente, potete creare la vostra rete personale, da utilizzare con amici e contatti vari (sì, per avere una rete bisogna essere almeno in due, altrimenti avrebbe poco senso). Gli svantaggi di doversi costruire un proprio VPN sono che vi sarà richiesta una maggiore competenza, rispetto a chi invece si collega a una rete già esistente, ma il vantaggio è una maggiore libertà di utilizzo e la certezza che la vostra rete fa e sa proprio quello che volete voi. Utilizzando reti già esistenti, infatti, dovrete giocoforza fidarvi del gestore della rete, un problema che non si applica se la rete è vostra. Però avrete parecchio da sudare, per installarla. Il servizio più usato per realizzare una propria rete VPN è senza dubbio OpenVPN, programma gratuito, open source e disponibile per tutti i principali sistemi operativi. OpenVPN richiede la presenza di un server e di uno o più client: il server è il computer a cui conducono i vari tunnel creati dal VPN, mentre i client sono i singoli computer che compongono il VPN. Di conseguenza, è il computer server a dover svolgere il lavoro di tramite tra il web fuori dal VPN e la rete di client che formano il VPN ed è necessario che sia un computer fidato (come è facile intuire). Maggiori dettagli sull'installazione e la messa a punto di OpenVPN andrebbero ben al di là dei limiti del presente articolo: potete comunque farvi una prima idea leggendo la descrizione sul sito ufficiale del programma.
Bisogna infine ricordare che, proprio come avevamo già detto per Tor, il traffico che corre lungo un VPN è sì criptato e protetto, ma solo finché si trova al suo interno. Nello specifico, il traffico è protetto finché si muove lungo il tunnel, da una estremità all’altra: una volta uscito dal tunnel, l’ultimo tratto di strada lo percorrerà allo scoperto, proprio come qualsiasi altra comunicazione via internet.
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