Avete presente le scene dei film dove un uomo e una donna che non si sopportano puntualmente finiscono a letto insieme?
Ecco. Questa cosa, o meglio lo spirito agonistico che esce fuori nel confrontarsi con una persona che ti stimola, a me fa veramente perdere il controllo, mi si chiude la vena del cervello…
Soprattutto io DEVO rimorchiare chi non mi si fila o comunque chi mi risponde puntualmente a cazzo di cane. Ma ho uno strano modo di agire in realtà, perché non faccio schifo ma non ho la sicurezza di una strafiga dal fisico statuario. Generalmente mi avvicino con vaghezza senza dimostrare interesse, un avvicinamento amichevole. Tasto il terreno con mooooooooolta discrezione, se vedo che la cosa è fattibile inizio a gettare le basi perchè il tipo in questione possa provarci (io non ci provo, sia chiaro!).
L’importante è non avere fretta… prima o poi qualcosa si sblocca. E io ho una pazienza biblica.
Il mio problema in realtà è che lo faccio senza rendermene conto, tutta sta faccenda della preparazione del terreno… lo faccio a livello inconscio XD
Comunque, tornando al titolo del post…
L’altra sera a questa festa in spiaggia c’era G., un tizio che ho conosciuto questo inverno e col quale non sono mai riuscita a comunicare più di tanto, a parte quando sono ubriaca ma lì divento logorroica e non c’è nulla da fare per spegnermi. Un vero antipatico e poco predisposto al dialogo.
Ovviamente eravamo belli benzinati e si sà, una chiacchiera tira l’altra, e i discorsi vanno sempre a finire sui problemi esistenziali. Puntualmente finisco a parlare del mio modo di vivere in maniera conflittuale le amicizie con i ragazzi, perchè l’amicizia uomo-donna è una mera utopia, ma non posso farci nulla se mi trovo meglio così. Anche perché amiche donne si possono contare sulle dita di una mano.
E G. non ha perso occasione per farmi notare come sia abbastanza normale che ci siano degli strani equilibri perchè in tutta sincerità “sei una bella ragazza”… “no ma te lo dico in maniera disinteressata”… “sei molto più interessante e intelligente di quello che vuoi far credere” (qui secondo me si sbaglia, non si è accorto che in realtà sono una stupida che sembra un’intelligente che si fa passare per stupida). Un sacco di discorsi interessanti e disinteressati quindi.
Si certo, come no.
Come volevasi dimostrare ci siamo salutati un poco più affettuosamente del dovuto nonostante l’antipatia reciproca che probabilmente era solo un sinonimo di attrazione.
Adesso voglio proprio vedere come e se evolverà… ma ho i miei dubbi visto che data l’ora tarda me ne sono andata lasciandolo quasi a piedi :D