Era un sacco di tempo che un romanzo non mi faceva divertire tanto, direi dal Leopardo di Nesbø.
E' proprio che Lansdale mi acchiappa: l'aveva già fatto alla grande conTramonto e polvere, qui è ancora meglio.
E il bello è che io sono di quelle che sentono puzza di falso quando vedono tipe completamente diverse tra loro come Samantha, Charlotte etc., o le 4 diDesperate housewives, o roba del genere, amiche per la pelle e tutto, e io le guardo, con quelle facce, quei vestiti sempre perfetti, quelle vite imperfette ma taaanto glamour, e dico, insomma, qui si esagera, io non ci credo. Cioè, finché ognuna si fa la sua vita, i siparietti, gli aneddoti, le stranezze ci stanno tutti, è quando si siedono al tavolo di un bar, di un sushi bar, di un cocktail bar, del ristorante del museo fikissimo, e si tengono trepidanti le mani e si capiscano nonostante abbiano valori opposti, e si giurano amicizia come dodicenni, che mi da un po' fastidio.
Invece con Hap e Leonard questo non mi succede. E sì che fanno a botte più o meno come Bud Spencer e Terence Hill, facendosi male poco più di loro (una nocca sbucciata di qua, una costola incrinata di là...) e intanto le controparti - cattivissime e armate fino ai denti - finiscono all'ospedale o dal dentista. Io, quando cadevo in bici da piccola, mi sbucciavo le ginocchia e mi usciva il sangue e poi faceva la crosta. Loro si rialzano e scambiano battute.
Ah, poi uno è bianco, democratico ed etero, l'altro nero, repubblicano e gay, sono amici per la pelle e abitano in un Texas così credibilmente razzista che se una donna nera si mette con un bianco, evita di farsi vedere in giro con lui perché, che ci vuoi fare, un po' razzista ha il diritto di esserlo anche lei, dimensioni dei bianchi a parte.
Eppure li leggo, mi diverto e ci credo. Come credevo a tutte le cose incredibili che faceva Sunset in Tramonto e polvere. Rido come una pazza per un turpiloquio da quarta elementare, resto a bocca aperta per i dialoghi straperfetti e, anche se ho capito il colpevole trenta pagine prima di loro, adoro questi due.
Forse è proprio che il libro è superiore alla tv, ma come dice Leonard è inutile fare della psicologia.
E quindi, a me, Lansdale piace e basta.