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#CometLanding: così suona atterrare su una cometa

Creato il 21 novembre 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Venerdì, 21 Novembre 2014 07:00
Scritto da Elisabetta Bonora

67P 17 novembre NavCam

67P vista da 42 km il 17 novembre - Rosetta NavCam
Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA IGO 3.0 - Processing: 2di7 & titanio44, CC BY-SA IGO 3.0

Lo strumento Cometary Acoustic Surface Sounding Experiment (CASSE) ha registrato un breve ma significativo "tonfo" quando Philae ha toccato il suolo della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko per la prima volta lo scorso 12 novembre.

L'incredibile registrazione rappresenta di fatto la prima testimonianza acustica di uno sbarco su una cometa!

Philae SESAME - Credits: ESA/ATG medialabL'esperimento CASSE fa parte della suite SESAME (Surface Electrical, Sounding and Acoustic Monitoring Experiment), uno dei laboratori interni del lander.
Il suo scopo è studiare con l'acustica, le proprietà meccaniche degli strati superficiali superiori della cometa, compreso il contenuto d'acqua.

I sensori, che si trovano alla base di ciascun piede del lander, sono stati attivati durante la fase di discesa.

"Il contatto con la superficie è stato breve ma siamo in grado di ottenere dati scientifici", afferma Martin Knapmeyer, scienziato planetario presso il Centro Aerospaziale Tedesco (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt, DLR) e responsabile del team CASSE.

SESAME ha ascoltato e registrato le vibrazioni meccaniche durante l'atterraggio.
Al primo contatto con la cometa, 15:34 UTC, Philae aveva rimbalzato perché gli arpioni che avrebbero dovuto ancorarlo al suolo, non si era attivati. Un salto durato ben 110 minuti che aveva spinto il lander di nuovo verso lo spazio, facendolo atterrare una seconda volta alle 17:25 UTC (per fortuna!); seguito da un terzo rimbalzo, più piccolo, con un terzo touchdown alle 15:32 UTC, decisamente più lontano del sito prestabilito, Agilkia.

Il mosaico che segue mostra le due foto riprese dalla NavCam di Rosetta subito prima e dopo il primo touchdown (a sinistra) e un ingrandimento della seconda foto scattata alle 15:35 UTC, appena un minuto dopo il rimbalzo (a destra).
In queste elaborazioni, è stato rimosso gran parte del rumore presente negli scatti originali.

Philae primo touchdown

Philae primo touchdown
Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA IGO 3.0 / OSIRIS/MPS/UPD/LAM/IAA/SSO -Mikel Catania. Processing: 2di7 & titanio44, CC BY-SA IGO 3.0

Questo suono può raccontare molto agli scienziati:
"Il lander Philae è entrato in contatto con uno strato morbido di diversi centimetri di spessore Poi, qualche millisecondo più tardi, i piedi hanno incontrato uno strato duro, forse ghiaccio su 67P / Churyumov-Gerasimenko", spiega Klaus Seidensticker, del DLR, responsabile di SESAME.

CASSE ha rilevato le vibrazioni anche quando lo MUPUS ha tentato di piantare la sua punta nella superficie di 67P.

Gli altri due strumenti di SESAME, il Dust Impact Monitor (DIM) e il Permittivity Probe (PP), hanno eseguito misurazioni ed inviato dati a Terra durante le oltre 60 ore di scienza.

Le prime analisi delle informazioni rilevate da DIM suggeriscono che il sito di atterraggio finale non è al momento attivo (una buona notizia, Philae può dormire sonni tranquilli!). Non sono state rilevate particelle, il che suggerisce che la polvere non si sta muovendo nelle immediate vicinanze del lander.

PP, invece, che utilizza degli elettrodi per trasmettere corrente alternata attraverso la superficie della cometa, ha "sentito" una grande quantità di acqua ghiacciata sotto Philae.

Klaus aggiunge: "Al momento, stiamo lavorando per ricostruire il percorso di volo del modulo di atterraggio dopo il primo touchdown, tramite tutti i dati disponibili raccolti dai vari strumenti. Per questo è importante SESAME, soprattutto CASSE, ma abbiamo bisogno di conoscere anche la velocità, l'angolo di impatto e velocità di rotazione prima del primo touchdown, così come l'approdo finale".


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