Rossana Colombo
I.
Chiudesti la porta che conduce
alla stanza dei desideri;
un muro scuro nasconde
la luce tenue dei sogni.
Le speranze seguivano la traccia
di una dolce melodia remota;
Brandelli di lingue diverse
animavano l’atmosfera rarefatta.
Buio è il corridoio, immerso
nel silenzio palpabile del mondo.
Nessuna luce, nessun suono
filtra dalla soglia ermetica.
L’universo si ferma e attende:
ma tu resti, e io parto.
II.
Sotto gli archi del cortile si addensano
più cupe le tenebre; l’edera disegna
arabeschi incomprensibili e confonde
le forme salde dei muri.
Minacciosa storce la bocca la maschera
di pietra della piccola fonte:
sterile, impotente a far scaturire
uno zampillo di acqua viva.
Dalla nera materia della notte
prendono corpo i ricordi
in tanti quadri luminosi:
calore solare di due occhi
profondi, arcobaleno cangiante
di un sorriso infinito.
III.
Cammino fra le ombre mute;
distante ormai è il varco
di accesso al tuo mondo.
Tacciono i suoni della memoria.
Vedo la chioma del grande albero,
monumento di verde vivente
davanti alla tua finestra,
ora solo e scuro nella strada.
Sento la presenza di larve
e fantasmi, che percorrono cammini
confusi senza meta alcuna;
il loro vortice mi risucchia.
Vago sperduta, tenendo in mano
un brandello di filo spezzato.
Italiano e tedesco, una storia d’amore. Rossana Colombo, insegnante in una scuola media superiore, scrive in queste due lingue del mondo, degli altri, di sé.