Como no hay otro igual que me hizo comprender todo el bien, todo el mal

Da Iomemestessa

E finí che iome conobbe la povna in terra iberica, là dove gli aranci son fioriti già da tempo. E anche se inconsueto il luogo, a iome non pare strano affatto che lo sceneggiatore abbia scelto le terre del Turia per ambientare l’incontro, che in fondo, per lei, questo è paesecheécasa tanto quanto quell’altro in cui risiede.

Ed insieme alla povna, iome conosce in un solo colpo Mr e Mrs Mifflin (che insieme alla povna medesima son stati invitati e non per proforma sui colli pedemontani) e poi l’ingegnera tosta (che si capisce subito che è tosta davvero) e Mr. House. E i Merry Men. 

E anche qui lo sceneggiatore ci lavora da par suo. Che iome all’andata, sull’aereo, vince non una ma ben due scolaresche.

E di fronte al loro entusiasmo per decollo e atterraggio già non poté esimersi dal pensare che di questi ragazzi invidia il candore, e lo sguardo limpido, che a lei troppe cose ormai paiono scontate.

E di fronte a certi stupori dei Merry Men si è convinta che si, il mondo lo salveranno i ragazzi, a noi tocca solo dar loro un supporto cercando di non perdere la poesia.

Poi il tempo scorre rapido e iome si rimette al lavoro. Ed è un susseguirsi di incontri. E di colpi di scena, pure. Che qua tutto pare sceneggiato da un tizio sotto sostanze psicotrope, ma va bene cosi.

E anche se in realtà così non va affatto bene, il barattolo, caro alla spersa, si riempie e si svuota e si riempie di nuovo, e avanti finché ce n’è.

Resta che questa trasferta, intensissima, che ha unito terra ispanica e germanica, che ha avuto spostamenti piuttosto impegnativi pure fisicamente, ed ha unito contrattempi e botte di culo, ha aggiunto nuovi livelli di consapevolezza che devono sedimentare, ma di cui prima o poi riparleremo senz’altro.


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