In Francia grazie al sostegno psicologico ai detenuti cala il tasso di suicidi
In Francia i suicidi in carcere nel 2014 sono stati solamente 93, il numero più basso dal 1991. La diminuzione dei casi è dovuta ad una politica di prevenzione iniziata nel 2009 che prevede un rafforzamento della formazione del personale penitenziario, l’applicazione di misure di sicurezza in caso di crisi suicide come l’utilizzo di tessuti non resistenti per gli abiti dei detenuti e celle di protezione d’urgenza (prive di appigli per prevenire l’impiccagione) e la lotta all’isolamento e alla depressione.
Inoltre nel 2010 è stata creata all’interno dell’amministrazione penitenziaria la Missione di prevenzione e di lotta contro il suicidio in carcere. Tra le altre misure è stata anche creata in sette istituti la figura del “compagno di cella di sostegno”, che beneficia di una formazione per ascoltare, intercettare ed eventualmente soccorrere i detenuti con stress psicologico.
A fine dicembre il Ministero della Giustizia francese ha definito un quadro giuridico che permette alle carceri che lo volessero di installare una telecamera nelle celle di protezione d’urgenza. L’iniziativa ha fatto discutere e suscitato polemiche, tuttavia «abbiamo invertito una tendenza», dichiara Julien Morel D’Arleux, responsabile di una sezione dell’amministrazione giudiziaria, il quale ammette, però, che «ci sono ancora dei margini di miglioramento».
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