Compagnie aeree “fuori rotta”

Creato il 02 febbraio 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

Pochi giorni fa ci ha scritto Katia, 13 anni nel settore aereo, per raccontarci l’abuso che certe compagnie aeree fanno della cassa integrazione straordinaria: mantengono i loro dipendenti in cassa integrazione e contemporaneamente assumendo personale a tempo parziale per coprire i picchi di attività stagionale (Leggi la sua lettera).

Oggi torniamo sull’argomento con un’intervista a Katia, nella quale le chiediamo maggiori dettagli sulla sua storia.

Ciao Katia, leggendo i commenti al tuo articolo (anche su Facebook) posso sintetizzare che il consiglio generale è quello di muoversi attraverso il Sindacato. Lo avete fatto?

Nella prima lettera inviata alla redazione ho semplificato molti aspetti e tralasciato i particolari. Noi ci siamo mossi a livello sindacale, iscrivendoci alla CGIL più di un anno fa. L’azienda però non ha mai riconosciuto il Sindacato e per questo motivo nel 2011 sono stati proclamati tre scioperi.

Nella tua prima lettera dici che in Air Vallée “capita che si cancelli un volo e allora quel giorno non sarà conteggiato come riposo ma come un giorno di cigs, e i diendenti in questione lo scoprono direttamente dalla busta paga”. Avete denunciato questo fatto all’INPS o all’Ispettorato del Lavoro?

Io e altri  colleghi abbiamo fatto una denuncia alla Direzione Provinciale del Lavoro, ci è stato assegnato un ispettore ma di fatto pare tutto si sia arenato. Se hai voglia di leggerla ti mando la denuncia via mail (Leggi la denuncia), dove spieghiamo come Air Vallée si muove nell’assegnare ore di cassa integrazione straordinaria a chi è in servizio. Considera che si tratta della primavera dell’anno scorso, quando noi lavoravamo in Francia. Oggi l’attività si svolge in Italia, ma le ore a consuntivo vengono comunque applicate: io oggi sono ufficialmente (da turno mensile) di riposo, ma quando avrò la busta paga saprò se di fatto si tratta di un riposo o di un giorno di cassa.

Quindi il Sindacato vi sta appoggiando?

La via sindacale non è stata un gran successo e alcuni colleghi (sfiduciati, impauriti dalle ritorsioni che ci sono state) hanno tolto la delega al sindacato. Al momento in azienda è riconosciutala Uilche si sta muovendo proprio in questi giorni, principalmente sul fronte degli stipendi (pagati in ritardo e con delle irregolarità relative all’anzianità).  Mi auguro che questo “fronte” arrivi ad ottenere qualche risultato concreto  almeno sotto questo punto di vista e che si possa aprire un dialogo che coinvolga tutti, senza tabù (visto che vanno di moda) e soprattutto senza escludere qualcuno.

Qualcuno, nei commenti al precedente articolo, suggerisce che tu stia zitta e smetta di protestare per evitare ritorsioni. Un altro commento scritto da un anonimo (che lascia intendere di lavorare per Air Valée) ti accusa praticamente di essere una sovversiva. Cosa rispondi a queste persone?

Noi abbiamo tentato la via sindacale e quella delle denunce,  con scarso successo purtroppo. Ma la vera vittoria sarebbe stata quella di non dover arrivare agli scioperi e nemmeno alle segnalazioni all’INPS o alle denunce. Ci si poteva fermare prima: un anno fa gli argomenti erano gli stessi di oggi. Perché dovrei tacere? Per sollevare questo problema fra altri dodici mesi?

Ringrazio L’isola dei cassintegrati per lo spazio concessomi e tutti coloro che hanno commentato la nostra situazione. Il confronto con altre persone è sempre importante.

di Marco Nurra | @marconurra
Illustrazioni: Manuel de Carli
(2 febbraio 2012)


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