Genji monogatari in lingua originale. IL regalo.
Oggi è il mio compleanno. Mi sono svegliata alle 11, con la testa pesante dopo la serata di festa, e aprendo Facebook ho trovato solo un paio di messaggi di auguri. Ci sono rimasta male giusto il tempo di ricordare che in Italia sono le tre di notte, e la maggior parte delle persone che conosco stanno ancora dormendo. Eppure continua a sembrarmi strano che già dodici ore fa un numero imprecisato di persone provenienti da tutte le parti del mondo mi stesse cantando Happy Birthday to you, e da qualche altra parte non sia ancora momento di festeggiarmi.Ieri è stata una giornata strana. A scuola mi hanno stupita con regali inaspettati, mi hanno riempita di leccornie di vario tipo, e le mie scorte di dolci sono a posto per un po'.
Poi è stato il momento della festa, quella che tutti aspettavano con ansia, forse più di me, tanto da farmi dubitare che ci potesse essere ancora vita dopo la festa.
La party room del karaoke era piena di amici, compagni di scuola, conoscenti e sconosciuti, tutti lì per un evento che si preannunciava epic. I momenti di divertimento si sono accompagnati a quelli di malinconia, in cui avrei preferito una serata intima, con le persone a cui voglio bene intorno a me.
I miei amici più stretti qui sono maschi, e ad alcune giapponesi bastano pochi bicchieri per iniziare a dimostrare interesse verso gli occidentali. Io per loro sono "uno dei ragazzi" e ne sono felice, e non posso biasimare dei ventenni che si fanno distrarre da paio di ammiccanti occhi a mandorla. Li avrei solo voluti un po' più per me i miei amici, ecco.
Gente random alla mia festa. Numero di amici in questa foto: 2
Oggi voglio conservare le cose che mi hanno fatta sorridere, e l'affetto per alcune persone in particolare che meritano un grazie. Miguel per essersi preso carico della parte organizzativa, per le foto e per l'entusiasmo che ci ha messo. Dan perché è stato la mente dietro al regalo più bello - i sei volumi del Genji monogatari in lingua originale, una ragione in più per darci dentro con lo studio. Laura e Giorgio perché grazie alla loro "italianità" dopo pochi minuti di chiacchiere mi sembrava di conoscerli da sempre. Pontus per essere il mio singing friend preferito. Utei-san perché per il mio compleanno ha fatto un'eccezione ed è stato fuori fino a tardi. Henrik perché in ogni cosa che fa mette tutto se stesso, e riesce a contagiare chiunque con la sua allegria. Cho perché ha una voce portentosa, e perché mi ha permesso di vedere cosa c'è sotto alla sua scorza dura. Dennis, perché è la spalla a cui appoggiarmi nei momenti difficili.
Vorrei abbracciarli forte, perché è il modo migliore che ho per fare in modo che sappiano quanto mi hanno resa felice, nonostante tutto.
(Da qui parte un'altra riflessione, che metto giù subito in un post che arriva presto)