Comprarsi una sposa in Facebook o un organo per trapianto… tutto made in Siria

Creato il 24 maggio 2014 da Maria Carla Canta @mcc43_

mcc43                                                                                                                                                                          Google+

Quelli che non riescono a trovare una Ong, come la Beit Aftal Assoumoud e poche altre, che li aiutino sono merce di tutti…

Le donne possono essere vendute come spose, magari attraverso una pagina di Facebook come questa

Come se questo non fosse abbastanza, c’è di peggio….

Donne siriane partoriscono per le strade , perché gli ospedali libanesi non vedono i pazienti come malati, ma come clienti… e un cliente deve pagare. Le bambine vengono rapite e vendute come schiave, a tutte le età le ragazze sono preda del racket della prostituzione.

I rifugiati con permesso di soggiorno sono strozzinati da proprietari di case che chiedono affitti folli. Bande criminali  offrono soldi a chi ormai è allo stremo in cambio di organi da trapiantare.  I bambini diventano mano d’opera praticamente gratis, mentre i loro padri finiscono sfruttati dai “caporali” nei cantieri delle lussuose costruzioni.

Nemmeno il governo va per il sottile. Ho visto nella Downtown di Beirut  un cantiere di scavo archeologico – che certamente non è un business privato – dove un furbastro libanese a fine giornata imbarcava sul suo pulmino un gruppo di profughi di tutte le età, uno di loro molto anziano, per riportarli al loro rifugio chissà dove.
Confrontato con tutto questo, il ragazzo siriano che si è improvvisato  Sciuscià   e fa la spola davanti agli hotel aspettando gli stranieri appare  “fortunato” .

La giornalista libanese Ana Maria Luca segue da mesi per il quotidiano NOW Lebanon  questa tragedia in espansione, come lei  molti enti a difesa dei diritti umani hanno lanciato l’allarme.
Il mondo è sordo, ma questa immagine della crescita esponenziale dei Siriani profughi in Libano aiuta chi non è mentalmente cieco a capire le dimensioni della catastrofe siriana  e le molteplici drammatiche  implicazioni:  per i profughi, per il Libano, per il Medio Oriente e anche per noi.


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