Nelle situazioni difficili, i bambini sono i maestri più affidabili. L’ho sperimento tante volte. In una delle esperienze come supplente nelle scuole superiori ho avuto la fortuna di essere insegnante di sostegno di Lorenzo, affetto da autismo, un ragazzo dolcissimo e molto intelligente. A matematica era il primo a finire i compiti in classe, imbattibile. Un giorno sono andata a scuola dopo aver vissuto una perdita molto dolorosa. Ero convinta di reggere. E infatti ci riuscivo piuttosto bene, a giudicare dalle reazioni di tutti. Però Lorenzo, che non parlava, mi scrisse:
-Perchè sei così triste?
No, Lorenzo, non sono triste! Perchè pensi questo? Gli chiesi.
-Perchè sei così triste? hai gli occhi tristi.
No, davvero Lorenzo… mi fai piangere sai… ecco vedi… ma non perchè sono triste… è colpa tua
-Vai a parlare con il preside!
Il preside? cosa c’entra il preside? perchè il preside? cosa può fare lui?
-Niente. Lo so che non può fare niente. Però è una persona buona e ti può stare vicino.
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