A partire da maggio 2014, Tunué, tra le principali case editrici italiane di graphic novel e saggistica pop, inizierà a pubblicare libri di narrativa, in una nuova collana diretta dallo scrittore Vanni Santoni .
Questo passo è la naturale evoluzione della linea editoriale sviluppata dalla casa editrice di Latina, che, fin dalla sua nascita nel 2005, predilige la ricerca di storie dai forti tratti letterari per i suoi volumi a fumetti.
«Potere alle storie» è infatti il motto di Tunué, che sta a testimoniare la volontà di affidare alle narrazioni il compito di fissarsi nell’immaginario dei lettori, arrivando a incidere nel loro vissuto, a farsi mediatrici e interpreti fra loro e il mondo. È convinzione di Tunué che l’attitudine al racconto, al trasformare in parola scritta la rete di relazioni materiali e simboliche che operano su tutti i livelli della quotidianità, sia un’opportunità per valorizzare la nostra capacità di resilienza. Per evolvere, mutare, transitare; non solo per resistere, ma per andare oltre: per sconfinare.
Il direttore Vanni Santoni: primo parametro la qualità letteraria
Vanni Santoni«La nuova collana di narrativa di Tunué», spiega il suo direttore Vanni Santoni, «nasce con l’obiettivo, semplice da enunciare ma non da raggiungere, di proporre al pubblico ottimi romanzi brevi, caratterizzati dalla forza della vicenda e dalla bontà della prosa. Per quanto riguarda l’identità della collana, abbiamo fissato un principio, quello dello “sconfinamento”, che può essere di genere ma anche di taglio, tono o lingua, e per il quale abbiamo trovato anche una formula: quattro quinti di realtà, uno di sconfinamento. Tutto questo deve essere inteso più come una suggestione che come una ricetta, poiché ogni libro è sempre e comunque storia a sé, e il volto della collana andrà definendosi anche e soprattutto in base ai romanzi che via via selezioneremo. L’unica cosa certa è che cerchiamo testi, oltre che di elevata qualità letteraria, di lunghezza non superiore alle 250.000 battute.»
«Un mio obiettivo, come direttore di collana», continua Santoni, «è anche quello di scoprire nuovi talenti, ai quali offrire un contesto ideale per esordire o crescere. Esiste un diffuso pregiudizio secondo cui l’editoria sarebbe sorda a ogni stimolo; non lo condivido e voglio contribuire a sfatarlo: la selezione sarà durissima ma leggeremo tutti i manoscritti e vaglieremo tutte le proposte che riceveremo. Parlo di “proposte” perché non cerchiamo soltanto romanzi già compiuti, ma anche autori che abbiano un’idea forte, sulla quale lavorare assieme a noi.»
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