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Con BergaMauro a lezione di sport

Creato il 18 aprile 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Con BergaMauro a lezione di sportDenis Michelotti ha intervistato Mauro Bergamasco per il suo blog Nell’anima dello sport. Eccone uno stralcio

Di nuovo in Italia, dove sei cresciuto e dove hai cominciato a giocare con la palla ovale. Tuo padre è stato un rugbista, tuo fratello è un rugbista, cosa ti hanno trasmesso famiglia e rugby?

Sono la persona che sono oggi grazie a loro. Famiglia e rugby mi hanno trasmesso i valori. Mi hanno insegnato ad essere leale, a mantenere la parola data, a sopportare i momenti di difficoltà. Valori di vita insomma, perché il rugby è uno stile di vita. Ho imparato anche a fare delle scelte e a prendermi la responsabilità di quelle scelte quando si rivelavano sbagliate. Certo, a tutto c’è un prezzo e per il rugby ho dovuto fare anche delle rinunce, ma alla fine è stato uno scambio alla pari: io ho dato tanto al rugby, lui ha dato tanto a me.

Hai parlato di valori, qual è a tuo avviso il valore che manca di più nella società d’oggi?

Senza dubbio la lealtà nei rapporti. Al giorno d’oggi si fa di tutto per raggiungere un obiettivo, si usa ogni stratagemma e poco importa se sia scorretto o meno. Sia chiaro, anche nello sport si lotta per vincere, per prevalere sull’altro, ma lo si fa con lealtà e a fine partita vinti e vincitori si possono guardare tranquillamente negli occhi senza vergognarsi. Nella vita troppo spesso non è così.

Possiamo dunque dire che lo sport può essere un mezzo utile per migliorare la società?

Sicuramente, ma certe cose vanno insegnate ai giovani sin da piccoli e non oralmente. Lo sport deve servire da modello, da esempio. Nel rugby si impara da subito a rispettare l’arbitro, a dialogare e a confrontarsi con gli altri, a portare avanti le proprie idee rispettando quelle diverse dalle proprie, ad essere disciplinati. Certi insegnamenti poi ce li portiamo dietro nella vita di tutti i giorni e chi non impara da ragazzino a non insultare chi sbaglia o a non aggredire qualcuno che fa qualcosa che non condividiamo, è normale che poi avrà questa tendenza anche da adulto.

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