Con Civati e Renzi a Firenze

Creato il 11 novembre 2010 da Leone_antonino @AntoniLeone
di Chiara ChiappaWeek end davvero emozionante quello passato alla stazione Leopolda di Firenze. Da Verona siamo partiti in 20, con curiosità ma con qualche incertezza:i media erano riusciti a trasformare un appuntamento nato per ritrovare speranza ed entusiasmo in un mero appuntamento di ROTTAMAZIONE, contrapposto al PD dei segretari riuniti a Roma! E invece abbiamo avuto una bellissima sorpresa: lo scopo delle 3 giornate fiorentine -l'ha detto Pippo Civati- era quello di creare momento di incontro tra di noi, noi del PD, non per parlare del PD ma del paese: vietato parlare di correnti e uomini politici: solo politica, proposte, idee. Per dare un'identità al nostro PD. "Non per costruire una nuova corrente ma una campagna, una energia, tanti punti di vista..."Vietato anche parlare di Berlusconi: non era un evento contro qualcuno ma per qualcosa e qualcuno.Alla stazione Leopolda tre maxischermi, per permettere a tutti, anche chi stava nelle ultime file, di vedere e sentire gli interventi. Sul palco, in fondo, un leggio per chi parla, una panchina dove si "scaldava" chi si era iscritto a parlare, un tavolo con " i registi" Civati e Renzi che organizzavano gli interventi, registravano le parole chiave, mandavano le slide.Gli interventi non potevano durare più di 5 minuti!! Il gong fermava tutti, senza eccezioni. Se qualcuno ha qualcosa da dire, 5 minuti sono più che sufficienti, ve l'assicuro. Quindi niente "sbrodolamenti " retorici, né politichese, né comizi. Ogni 3-4 interventi la regia mandava filmati: dalla scena del fiorino di Non ci resta che piangere, alla Meglio Gioventù, I cento passi, Into the wild, i Modena City Ramblers, Un eroe Borghese, Ustica strage di stato, Radio Freccia,.....L'attenzione di chi ascolta sempre alta.Ecco, altra cosa importante: alla Leopolda si parlato e si tanto ascoltato, con attenzione e rispetto: linguaggio semplice, comprensibile, autoironico, spesso emozionato. 800 iscritti a parlare, solo 150 ce l'hanno fatta. Non tutti gli interventi sono stati condivisi, e questo anche, importante! Impossibile riportare tutto quello che stato detto: sul sito di Prossima Fermata: Italia potete rivedere la maggior parte dei contributi. Verrà pubblicato un video sull'evento. Vi ricordo solo alcuni tra i tanti temi: unioni civili, diritto di suolo per i nati in Italia, diritto di cittadinanza, diritto alla casa per tutti; scuola pubblica e di qualità; non accettazione ma CONTAMINAZIONE e MESCOLANZA tra italiani e non italiani, tra vecchi e giovani, donne e uomini, nord e sud, lavoro e cultura; quartieri di città da far rivivere, donne da onorare e rispettare (come la Repubblica); lavoro meno incerto e sussidio più certo, donne che contano ancora troppo poco, legalità, cultura non al servizio della politica ma autonoma e di qualità, omosessuali che vogliono vedere riconosciuta la loro famiglia, giovani che non vogliono andarsene dall'Italia; banda larga, università e ricerca, economia dall'immobile al mobile, contro le rendite, open governance, ambiente, fisco, giustizia, coesione sociale, migranti, partigiani ribelli per amore, Europa, speranza, tutti i diritti per tutti...."AL PASSATO, GRAZIE. AL FUTURO SI". Matteo Renzi ha confessato che mai avrebbe pensato rilasciando l'intervista in cui ha usato la parola rottamare, che si sarebbe parlato solo di questo: chi l'ha definita volgare, plebea, maleducata, come se si volessero mettere in un compattatore delle vite umane. Come se qualcuno identificasse se stesso con la propria carriera politica! “Chi lascia la carriera politica ha un futuro, ha una vita da vivere fuori dal palazzo” . Il problema ce l'ha chi ha fatto del palazzo il suo mestiere, e non sa fare niente, ma proprio niente altro. Così a guidarci rimangono sempre gli stessi, stanchi, sempre uguali e impreparati al mondo che fuori continua a cambiare.Nel mondo normale i partiti rimangono, hanno principi e regole che consentono ai leader di cambiare. Invece da noi sono i partiti a cambiare: cambiano nomi, cambiano simboli e regole (PCI, PDS, DS,PD, Unione, l'Ulivo,..) e i leader sono sempre uguali. La gente non sa cosa proponga il nuovo partito, e vede sempre i soliti da 20-30 anni!!Tutti devono far politica, a tutte le età: sono i leader che devono cambiare. Non può esserci democrazia se al potere rimangono sempre le stesse persone vestite in modo diverso: le regole che si daranno serviranno solo alla loro conservazione! Alla segretari riuniti a Roma abbiamo mandato un abbraccio: peccato Bersani non sia arrivato, alla fine. Ivan Scalfarotto nel suo appassionato contributo ha gridato" Sono orgoglioso di essere il vice presidente di questo PD, che lo stesso di quello riunito sabato a Roma: lo stesso PD pieno di buona volontà, energia, entusiasmo. "La forza della Leopolda ritornare alla politica portatrice sana di emozioni, sentimenti, di felicità, di senso dello stare insieme, di orgoglio, di bisogno di sentirsi comunità, non portatrice malata di sola rabbia e incazzatura! Ai sorrisi di plastica non possiamo contrappore maschere di cera. Essere leggeri facendo le cose sul serio, investendo in innovazione, in bellezza e cultura, che sono la nostra vera ricchezza.Noi appena tornati a Verona abbiamo avuto tutti voglia di risentirci, di ringraziarci a vicenda, di non perdere la carica che ci rimasta addosso.VI riporto qui la CARTA DI FIRENZE, il sunto elaborato da Pippo Civati dei contributi della giornata: da qui si parte.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :