(freddo della miseria. Vento furioso. Flutti gelidi. Scogli scivolosi e tacco 15. Romanticismo un cavolo)
(il mio bouquet, fresie gialle e viola, lisianthus e calle)Sono giorni che provo a scrivere qualcosa sul matrimonio con Maschio Alfa ma cancello sempre tutto. Non ci riesco. Sarà che del matrimonio ho una visione tutta mia, molto pragmatica, che di sentimentale ha ben poco. Ma due parole voglio spenderle e non sono per Maschio Alfa. Quello che riguarda i nostri sentimenti, resta tra noi e tutto sommato ha poco a che vedere col matrimonio. D’altra parte, ci sceglievamo ogni giorno già da sette anni, quando lo abbiamo fatto.
(ma quanto è bella la Sala Rossa in Campidoglio?)Quello che voglio dire è GRAZIE a chi ha partecipato. A chi ha partecipato in qualsiasi modo. Grazie a GraNfica Pubblicitaria che ha dedicato due splendide canzoni a me e Claudia. Grazie a Preg.mo Avv.to e Preg.ma Consorte di Avv.to che si sono fatti 1000km in macchina per colpa dello sciopero dei trasporti. Grazie a Giugi, che nonostante la famosa volta che, a capodanno del 2005, ha dovuto stappare il lavandino ostruito dal mio vomito di chemioterapizzata ancora mi vuole bene, roba che io mi eviterei come la peste, specie se mi vedessi di nuovo girare con un bicchiere in mano. Grazie a GraNfica Pubblicitaria che ha cantato due bellissime canzoni a me e Claudia, commuovendo anche la vecchia bestia che sono. Grazie a Sorriso e allo Scacchista che hanno attraversato mezza Italia col treno solo per assistere a mezzora scarsa di cerimonia. Grazie a Gugignocca, che ultimamente ha il suo gran bel da fare ma che era comunque lì per me e con me. Grazie a Rosie e F. che son venuti da non proprio dietro l’angolo per abbracciarci. Grazie a chi è venuto con il preciso scopo di far festa, cogliendo esattamente lo spirito che cercavo. Grazie a chi da qualche tempo si illude di essere poco presente perché sta cercando il suo equilibrio ma che non si rende conto di esserci sempre e comunque. Grazie ai miei nipotonzoli che hanno preparato un’infinità di sacchettini di riso. Grazie a chi mi ha lasciato un pensiero sul blog. Grazie a chi ha inviato biglietti e non solo. Grazie a chi non è riuscito a venire ma era come se ci fosse.
(un anello per trovarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli…)
Sapete cosa mi ha emozionato di più di tutta la giornata? Vedere tutte insieme nello stesso posto persone che, altrimenti, non avrei mai e poi mai potuto vedere insieme. Vi voglio bene e vi sono sconfinatamente grata. Sabato sera mi sentivo come…come…avete presente la sensazione che si prova da brilli, quando la testa galleggia e non si sa fino a che punto si è pienamente a contatto con la realtà? Ecco, io l’ho provata al cuore. Il cuore mi galleggiava nel petto come un palloncino gonfiato ad elio. Solo che il cuore non lo si può gonfiare ad elio. Il cuore galleggia quando è gonfio di speranza, di fiducia e di amore. Di tutte quelle cose che gli fanno il solletico, che lo riempono di bollicine…
Oltre alle foto, vorrei lasciarvi anche due canzoni. La prima è I Can’t Help Falling in Love di Elvis, la canzone sulle cui note siamo entrati nella Sala Rossa e l’altra è Somebody to Love dei Queen, che invece è stata la canzone che ci ha accompagnati all’uscita…
https://www.youtube.com/watch?v=1ku8iQKRtWY
https://www.youtube.com/watch?v=kijpcUv-b8M