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Con lo sguardo fuori dal finestrino…

Creato il 26 novembre 2015 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

sguardo fuori dal finestrinoSì, è vero, io sono un tipo da corridoio più che da posto-finestrino, ma non nego mi affascini vedere il mondo dall’alto, sentirmi sospesa e libera di non pensare di appartenere a qualche luogo.

Con lo sguardo fuori dal finestrino, con il naso che quasi si appiccica al vetro, mi trovo a fantasticare, a farmi le domande più svariate, a sognare di rimanere sospesa in aria un po’ di più e non per via delle docce in aereo, come nell’ultima pubblicità degli Emirates, ma semplicemente perché per qualche ora mi sento solo una persona seduta sul suo sedile a gustarsi il panorama e basta.

Niente lavoro, niente pensieri negativi, solo nuvole, tante nuvole, e il sole che quando decide di andare a dormire regala dei colori che non sapremmo riprodurre uguali.

Me ne sto lì, con il libro sulle ginocchia, un dito tra le pagine per non perdere il segno, ma il mio sguardo è diretto fuori dal finestrino, a guardare ciò che di più bello esiste: il mondo.

Amo l’aereo più del treno anche per questo, il paesaggio dal treno è vario e passa via veloce, in aereo è costante, sembra che un chilometro duri ore, non si ha la percezione del tempo e ci si dimentica della frenesia che si impossessa della nostra quotidianità.

Ho scritto spesso ad alta quota, stimola la creatività, forse perchè si è fisicamente tra le nuvole… chi può dirlo? Eppure alcuni dei miei pezzi migliori sono nati a migliaia di metri di altezza, dove la mente si svuota, le dita sulla tastiera vanno e i pensieri si sentono liberi di fluire attraverso le dita.

fuori dal finestrino
Nonostante il mio animo inquieto, che si trova più a suo agio con a braccetto un posto corridoio, amo ritrovarmi con lo sguardo fuori dal finestrino, mi piace godermi il momento di un atterraggio notturno, dove mille e una luci si mischiano e piano, piano delineano il profilo della città.

Venezia è stupenda, ma si vede solo se si è seduti sul lato destro, altrimenti ci si becca Marghera, che non è proprio un bel vedere, ma ci si accontenta.

Vedere il mondo dall’alto ti pone nella condizione di guardare la vita da un’altra prospettiva, una città non è mai la stessa vista dal finestrino di un’areo e dalle sue strade, eppure, è la stessa città.

Mi piacciono persino i vuoti d’aria, che a molti spaventano, io ormai li vivo come parte integrante dell’esperienza di viaggio, ma capisco che chi ancora non ha vinto la paura di volare, per lo meno non completamente, non li trovi altrettanto piacevoli, eppure non vi sembra di sentire come una brivido che vi oltrepassa il corpo? Come se foste catapultati, per un attimo, in un luogo senza gravità e subito dopo di essere lasciati cadere come quando ci si butta con il paracadute? Il cuore va in gola, si ha un sussulto, un po’ la sensazione ci assomiglia, con la differenze che non dura 1 minuto, ma 1 secondo, poco, ma quel tanto che basta per racchiudere in sé infinite emozioni, belle o brutte che siano.

Guardate mai veramente fuori dal finestrino? Vi siete mai ritrovati imbambolati a guardare il vuoto, lasciandovi stupire solo ed esclusivamente da ciò che la natura ci regala? Se la smettessimo di fare un miliardo di foto da postare su Facebook una volta scesi a terra, probabilmente, avremmo la possibilità di goderci quel momento di libertà in santa pace.

Forse è per questo che amo prendere l’aereo, forse è per questo che amo rivolgere il mio sguardo fuori dal finestrino, perchè mi mette nella condizione di parlare con me stessa.

– “Signorina, finestrino o corridoio?”

– “Corridoio, grazie”


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