Magazine Diario personale
Caro Tommi,
volevo chiederti scusa per essere entrata con il camice verde tutto sudato dall'emozione e dal caldo, dentro la tua stanza di terapia intensiva.
Volevo chiederti scusa, se per l'egoismo di rivederti e darti un bacio, una nuova carezza,sono piombata davanti al tuo letto, accanto al tuo respiro affannoso, ai tuoi tremori, agli occhi che non riuscivi ad aprire davvero.
Scusami se ho violato la tua nudità guardandoti, sbirciando la tua giovane bellezza ancora visibile sotto ai fili, ai tubi, ai lividi ed al pallore del tuo viso.
Scusa se ho visto il tuo petto muscoloso, se ho incrociato il tuo tatuaggio tribale, se ho sfiorato la grana della tua pelle, sotto a quintali di macchinari e farmaci e sudore per lo sforzo di vivere o chissà, per smettere di soffrire.
Volevo chiederti scusa, perchè se te lo avessi chiesto, e se tu avessi potuto rispondere, magari avresti detto no.
Scusa To, non volevo mancarti di rispetto, nè calpestare la tua dignità, volevo vedere che c'eri, toccarti e parlarti un pò, ma quel giorno non potevi sentirmi, mentre io ho potuto sentire tutta la tua enorme fatica, quella vibrazione profonda che mi ha devastata per giorni e notti fino a poco fa.
Volevo dirti che da ieri hai guardato con i tuoi occhi davvero, che tenti di aprire la bocca, che ti è venuta la pelle d'oca e ti è scesa una lacrima, amico caro.
Dicono che potrebbero essere risposte emotive, dicono che sei un computer resettato nel quale bisogna tentare di reinserire tutti i dati.
Chissà da dove si comincia a ricostruire una vita, da dove inizieranno tutti a raccontartela, a ripercorrerla.
Chissà come cucirai i tuoi ricordi e che forma prenderanno.
Chissà quando la tua famiglia riprenderà a vivere di nuovo invece di trascinarsi in una sopravvivenza immobile, ferma in un' attesa logorante.
Chissà quando chi ti ha fatto nascere, prenderà di nuovo aria davvero, senza intossicarsi l'anima ad ogni boccata d'aria.
Davanti al tuo reparto che ormai è di Animazione, piuttosto che di rianimazione, ci sono amici, parenti, persone che si alternano sui gradini, uniti dall'amore per te.
Mia sorella dice che questo amore ti arriva, che questo amore di nutrirà più del sondino naso-gastrico, e ti rifarà uomo.
In fondo ci credo anche io, anche se a volte è difficile credere ad un'Amica, come la chiami tu, con i capelli fucsia e le tette al vento.
Io ho preparato il libro di Cacucci per il quale abbiamo bisticciato, qualche settimana fa, per leggertelo se vorrai.
Chissà con quale parola inizierai a dirci che ci sei, siamo tutti qui ad aspettarla, sarà la parola più bella del mondo, perchè significherà di nuovo "con tu":