Abbiamo 3,2 milioni di disoccupati; il Pil che seguita a contrarsi; una pressione fiscale senza pari; le imprese storiche, quelle con più di 50 anni di vita, che chiudono i battenti; se tutto va bene, torneremo ai livelli pre-crisi tra 10 anni, se va male, tra 20-25; abbiamo la popolazione più anziana al mondo dopo il Giappone e il tasso di fertilità femminile tra i più bassi dei paesi OCSE, il che comporterà ulteriore perdita di produttività e difficoltà a competere con le altre nazioni; stiamo economicamente morendo, lentamente ma in modo costante ed inesorabile: ecco, abbiamo tutti questi cazzi cui far fronte, e voi state ancora a parlare dell'8 settembre 1943?
Tale riflessione, adesso, immaginatela accostata, chessò, alla decadenza di Berlusconi o agli interminabili dibattiti precongressuali del Pd. Ecco.