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Confession of a Jane Austen Addict

Creato il 21 maggio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
CONFESSIONE DI UNA JANE AUSTEN ADDICT
Confession of a Jane Austen AddictTitolo: Shopping con Jane Austen
Titolo originale: Confession of a Jane Austen Addict
Autrice: Laurie Viera Rigler
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 336
Prezzo: 17,90
Data di uscita: 2010
Trama: Courtney Stone vive a Los Angeles, ha un fidanzato con cui sta finalmente per convolare a nozze ed è un'incallita lettrice di Jane Austen. Quando sorprende il suo promesso sposo con un'altra, l'unica cura al suo dolore sono la vodka ghiacciata e una copia di Orgoglio e pregiudizio, che inizia a rileggere prima di sprofondare in un sonno consolatorio. Al risveglio è a dir poco disorientata: non si trova più nel suo appartamento del Ventunesimo secolo, e neppure nel suo corpo, ma nella sontuosa stanza di una magione inglese e nei panni di una signorina dell'era della Reggenza. A dispetto di ogni spiegazione logica, Courtney non solo è intrappolata nella vita di un'altra donna, ma è costretta a fingere di essere davvero lei, e a fare i conti con una realtà ben diversa da quella cui è abituata. Neppure il folle amore per Jane Austen l'ha preparata ai vasi da notte e alle luride locande dell'Inghilterra del Diciannovesimo secolo, per non parlare della realtà di essere una single alle prese con accompagnatori soffocanti, seduttori sprovvisti di preservativo e commenti malevoli sulla sua condizione di zitella. Mentre cerca di tornare alla vita di sempre con ogni mezzo, Courtney scopre però che la nuova identità ha anche dei vantaggi e incomincia ad apprezzare le "passeggiate nel boschetto" e le sale da tè, le feste da ballo e i pomeriggi di "shopping" dal sarto. Quando poi entra in scena l'enigmatico Mr. Edgeworth, tanto simile al Mr. Darcy della sua eroina Elizabeth, le cose si fanno proprio interessanti...
RECENSIONEMi piace moltissimo il titolo originale di questo libro che trovo lo rispecchi molto meglio di quanto non faccia quello proposto dall’editore italiano: Confession of a Jane Austen Addict. Perché, più che voler emulare la grande autrice, riprodurne le atmosfere, la sagacia, gli incredibili personaggi e macchiette, questo libro è un vero e proprio omaggio a Jane Austen! E ancor più una confessione!
Perché la Rigler non si propone come un’esperta e pretenziosa conoscitrice dell’opera letteraria austeniana, ma con molta semplicità racconta un sogno, quello che potrebbero fare le milioni di donne innamorate dei libri di Jane Austen e dei loro protagonisti. Quelle donne che come me hanno sgualcito l’edizione economica dei suoi libri a furia di riletture, che hanno sentito la necessità di rivedere la miniserie della BBC di Pride & Prejudice 10 volte e hanno avuto la temerarietà di proporla a mariti, fidanzati e amici, che hanno sognato costruendosi da sole i lieti fine che la Austen solo accenna, che si sono immaginate centinaia di spin-off su Darcy ed Elizabeth e su Anne e Frederick per godere con loro della meritata felicità conquistata, che reputano Mr Darcy l’uomo più affascinante mai esistito e che non sia possibile trovarne uno pari nel loro mondo reale…
È la Rigler stessa nelle prime pagine, attraverso le parole della sua protagonista, a fare questa confessione:
È stato allora che ho deciso di ordinare una pizza gigante e di rileggere Orgoglio e Pregiudizio. Mi sarei curata con grassi, carboidrati e Jane Austen, la mia droga preferita, la mia fedele compagna in ogni delusione amorosa, ogni dispiacere, ogni crisi. Gli uomini vanno e vengono, ma Jane Austen c’è sempre. In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morti non ci separi.

E Courtney Stone ha davvero bisogno di una serata di pizza e Orgoglio e Pregiudizio, perché la sua vita sta perdendo uno dopo l’altro pezzi, tutti quelli più importanti: il fidanzato Frank, colto a tradirla pochi giorni prima del loro matrimonio, il migliore amico Wes che l’ha coperto, e infine l’amore per se stessa… Ma il mattino seguente alla serata “consolatoria”, Courtney non si ritrova stesa scompostamente sul divano del suo appartamento, con la copia di Pride and Prejudice aperta poggiata sul ventre e il cartone della pizza sul pavimento, ma nel sontuoso letto di una magione inglese nel Diciannovesimo secolo, circondata da servitori, un dottore e una madre autoritaria. Appena rimane sola Courtney cerca la propria immagine in uno specchio, ma quello che vede è il riflesso del volto affascinante e stupito di una giovane donna di nome Jane. Mentre si gode dal vivo quel che sino a questo momento ha vissuto attraverso le eroine Austeniane: le passeggiate quotidiane nel boschetto, le serate danzanti, le ore pomeridiane di ricamo e quelle serali di lettura ad alta voce, l'ora del tè e gli svantaggi e i vantaggi della rigorosa etichetta sociale, Courtney deve imparare a convivere con il passato di Jane, con i ricordi di lei che ogni tanto riaffiorano, con le persone che la circondano con le quali deve fingere di essere quel che non è. 
Courtney si opporrà con tutta la propria razionalità alla realtà dello scambio di anime e corpi e del viaggio nel tempo, ma alla fine dovrà accettare di non essere alla mercé di un sogno e di non essere intrappolata in un corpo non suo e in una vita non sua, ma imparare a vivere al meglio dove si trova e accanto a chi si trova, rimanendo se stessa ma in qualche modo in una sorta di continuità e di legame con Jane! Riuscirà così a risolvere i problemi che Jane, esattamente come lei nel Ventunesimo secolo, si era lasciata alle spalle a causa del salto temporale, e a trovare un equilibrio, se stessa e l’amore.
<<Sii solo dove sei. Questo è l’unico modo per andare dove dovresti essere.>>
Jane Austen ricorre continuamente nelle pagine del romanzo, ma non nella forma narrativa, intento che avrebbe potuto risultare presuntuoso: perché l’ambientazione è la stessa dei suoi romanzi, quella della piccola aristocrazia di campagna, e ricorrono personaggi portatori di caratterizzazioni care alla Austen, divisi tra i brillanti protagonisti che sbagliano, crescono, riflettono, amano, si evolvono e le invece statiche macchiette, cristallizzate nel loro ruolo di trickster, di guastafeste, di spalle divertenti o di conforto
Ma luoghi, usanze e personaggi sono raccontati attraverso una prospettiva irriducibilmente moderna! Quella della protagonista certo, che arriva dal Ventunesimo secolo, ma anche quella dell’autrice stessa che guarda a quel mondo con gli occhi della lettrice, dell’appassionata di romanzi storici, e non della storia. Dunque dicevo, Jane Austen ricorre continuamente non tanto nella forma narrativa, bensì come punto di riferimento per la protagonista e come citazione, come se i suoi libri fossero una sorta di breviario da consultare a ogni occasione (anzi letto talmente tante volte da sapere a memoria), a portata di mano della protagonista nei momenti in cui deve sforzarsi di fare chiarezza, di decidere come agire, di capire gli altri!
Insomma, la Rigler ha solo messo per iscritto un suo sogno e, con uno stile fresco, leggero, non pretenzioso e irriducibilmente moderno, le è riuscito bene! Il romanzo purtroppo risulta in qualche modo incompleto senza il suo seguito, Rude Awakenings of a Jane Austen Addict (In viaggio con Jane Austen), che racconta quello che accade a Jane ritrovatasi nel corpo di Courtney nella Los Angeles del Ventunesimo secolo! Non solo perché parte di quel che determina il salto temporale di Courtney non viene svelato in questo primo libro, ma anche perché nel finale le due protagoniste convivono una scena, quella cruciale dei due romanzi, quasi scambiandosi nuovamente i corpi, o forse semplicemente condividendo l’anima nel momento del raggiungimento della felicità!
Il brano risulta poco chiaro senza la lettura del secondo libro, e il lettore può solo azzardare ipotesi per spiegare quanto avviene e rendere l’episodio meno nebuloso. Forse sarebbe stato più emozionante intrecciare le due storie, quella di Jane e quella di Courtney, in un unico romanzo, alternando tempo presente e tempo passato, Los Angeles e Inghilterra, in una danza di points of view e di coincidenze narrative, che sarebbe culminata nella condivisionedell’episodio finale… Ma parlo senza aver ancora letto il secondo romanzo e desidero aver fiducia nell’autrice; quindi è con molta partecipazione che attendo di poter leggere In viaggio con Jane Austen - _^
Confession of a Jane Austen AddictL'AUTRICE:
Laurie Viera Rigler, quando non è impegnata nella rilettura di uno dei sei romanzi di Jane Austen, è un'editor freelance e insegna scrittura creativa, tenendo cicli di lezioni anche da Vroman's, la più grande e antica libreria indipendente della California meridionale. Vive a Los Angeles ed è membro della Jane Austen Society of North America.
sito dell'autrice QUI

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