Magazine Diario personale

Confessioni di una mamma NON lavoratrice

Da Rachele Kaelle
Qualche giorno fa mi sono imbattuta su un post sul sito delle Instamamme scritto da una mamma lavoratrice. Era una lettera aperta scritta con trasporto ad una mamma non lavoratrice. Inutile dire che nel leggerla mi sembrava stesse parlando proprio a me.
Fin da subito mi ha smosso emozioni contrastanti, comprensione da un lato ma non solo.
Vi invito a leggere quel post per poter capire fino in fondo il mio.
Io sono una mamma non lavoratrice ma alla ricerca di un lavoro. Sono una mamma non lavoratrice e per molti versi mi sento, effettivamente, onorata e fortunata di poterlo essere. Ovviamente perchè ho il privilegio di essere sempre presente nella quotidianità di mio figlio. In alcuni giorni, però, non sono a mio agio con questo mio ruolo esclusivamente casalingo, mi sta un po' stretto. Sono una mamma non lavoratrice che però sente il bisogno di lavorare per avere proprio un'altro ruolo, indipendente dall'essere solo mamma e moglie. Sono convinta di avere la necessità di calarmi anche in altre vesti.
Sono una mamma non lavoratrice che però riconosce davvero la fortuna di poter crescere 24h il proprio bambino, ma che sa anche che suo figlio, a volte, sta bene e gli fa bene trascorrere del tempo anche con altre persone che gli vogliono bene. Me lo dimostra ogni volta che lo lascio ai nonni o al nido a giocare con i suoi coetanei.
Sono ovviamente consapevole che lasciarlo qualche ora e lasciarlo l'intera giornata cambia e non è la stessa cosa; qui, infatti, emerge la mia comprensione nei confronti della mamma lavoratrice. Immagino il senso di colpa e la mancaza che una mamma lavoratrice possa provare quotidianamente.
Purtroppo di questi tempi -troppo spesso-, il lavoro più che nobilitare l'uomo lo mette a dura prova e ciò ovviamente va ad influire negativamente sui già tanti contro che ha un lavoro per una mamma.
Quello che vorrei dire alla mamma lavoratrice è che anche ad essere una mamma non lavoratrice ha i suoi contro.
Sicuramente sono inferiori, o meglio dire diversi ma ci sono; si va dal lato economico al lato emozionale.
Questo post lo scrivo per me e per tutte le mamme che come me a volte soffrono di questo disagio dovuto dalla situazione. Io ho passato giorni veramente "NO" rimuginando su questa cosa, e credo sia abbastanza fisiologico. Ma confrontarsi e sapere che non si è sole, a volte aiuta.
Non vuole assolutamente essere un post polemico, solo un post-risposta per dare anche l'altro punto di vista.
Ci tengo particolarmente a questo argomento, perchè in alcuni giorni ho sofferto questa situazione come un vero disagio e volevo/vorrei tanto essere dall'altra parte. Non perchè non vedo l'ora di staccarmi da mio figlio, assolutamente, ma perchè vorrei vivere nuove esperienze come donna.
Per finire voglio raccontarvi dei modi che ho attuato per sconfiggere le giornate di crisi (di cui vi parlavo sopra) e sono: coltivare gli hobby e le passioni nel tempo libero anche se sembra sempre poco, scandirsi la settimana con degli impegni più o meno fissi e imporsi di uscire anche quando la voglia è sotto le scarpe. Uscire fa bene!
E voi che mamme siete? Soffrite della vostra situazione, qualunque essa sia, o avete raggiunto un compromesso?
Io di una cosa sono però davvero convinta: i nostri figli ci ameranno in entrambi i casi perchè siamo mamme e amiamo i nostri figli.
Sono davvero interessata alle vostre esperienze perchè, mi ripeto, è un argomento che mi tocca da vicino.
Rà <3

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