Confiscati beni per 8 milioni di euro.

10 gennaio 2011 -  8 milioni di euro. Questo il valore del patrimonio confiscato dalla Guardia di Finanza, su disposizione della Corte di Appello di Palermo, ai fratelli Calogero e Girolamo D’Anna, indicati come esponenti della famiglia mafiosa di Terrasini.

Dei D’Anna hanno parlato diversi pentiti, tra cui Tommasi Buscetta, Francesco Marino Mannoia e Giovanni Brusca, che ha affermato che in quanto uomini d’onore imparentati con il capomafia Gaetano Badalamenti erano nemici dei corleonesi, che avevano deciso di eliminarli ma non c’erano riusciti perché i due fratelli si nascosero.

Con i mutati equilibri in seno a Cosa Nostra, la decisione di uccidere i D’Anna fu poi accantonata.

Tra i beni confiscati fugurano 8 aziende commerciali tra Palermo e Terrasini, del valore di 1.545.000 euro; due distributori di carburanti a Terrasini, del valore di 230.000 euro; 32 terreni sparsi tra Terrasini, Cinisi, Carini e Partinico, per un’estensione complessiva di oltre 250 mila metri quadrati e un valore di 2.557.000 euro; 20 tra fabbricati, unità locali e magazzini a Terrasini e Cinisi per 3.560.000 euro; 14 tra automezzi e natanti, per 154.700 euro; un conto corrente bancario con un saldo di 5.000 euro circa (fonte Agi).