Confronto candidati Pd: le parole di Civati

Creato il 30 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

I tre candidati alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, Pippo Civati e Gianni Cuperlo (Pittella è stato escluso come ultimo arrivato nelle primarie degli iscritti) si sono sfidati in un confronto su Sky Tg24, in pieno “american style”. I tre  hanno dovuto sostenere tutta una serie di domande sui temi economici, sociali, sulle riforme e sull’idea di di fare politica. Nonostante le posizioni siano apparse comprensibilmente diverse per i rispettivi candidati, il confronto non è apparso particolarmente acceso o con punte di prevalenza notevoli per uno di loro.

Dopo le parole di Gianni Cuperlo e di Matteo Renzi, proseguiamo con le parole di Pippo Civati nel confronto candidati Pd.

Sulla questione della legge elettorale, Pippo Civati espone la sua semplice ricetta, ovvero l’archiviazione del Porcellum in forza di un ritorno al Mattarellum: ”è la cosa più semplice da fare, con tutte le modifiche del caso”.

Sul fronte del governo Letta, Civati è il più netto dei tre candidati nella posizione, che in contrasto con gli altri è di totale contrarietà. ”Dobbiamo ringraziare chi ha fatto il ministro e ha provato a risolvere problemi Paese. Ma il mio voto è negativo, non raggiunge la sufficienza, non per colpa di Letta e dei ministri ma per colpa dell’impianto”. L’unica cosa che il governo Letta dovrebbe fare, secondo Civati, è la legge elettorale, per poi andare subito al voto: “possiamo votare in primavera e andare a un governo politico”, ha detto Civati.

Sul fronte del lavoro, il candidato “outsider” alla segreteria del Pd, espone le sue ricette, ovvero un abbassamento delle tasse sul lavoro e non disdegna l’idea di inserire una patrimoniale “ma la tassazione sui redditi e i patrimoni deve essere progressiva”. Sull’Europa anche Civati, come Cuperlo, usa la metafora dei pugni: “non ne abbiamo sbattuti tantissimi” finora, dice il candidato. Sul 3% del deficit/Pil, Civati poi chiedere all’Europa “che scuola e ricerca siano fuori dal conto debito”.

Per quanto riguarda le vicende del Cavaliere, Civati pensa che rimarrà ancora sulla scena politica, lui e i suoi eredi. Il candidato alla segreteria Pd spiega anche di non fondarsi di Angelino Alfano, “l’uomo delle leggi ad personam, dice che con il cav sono cugini, torneranno insieme, dopo il momento della responsabilità, e faranno cartello”.

Sul Partito Democratico Civati, che si era opposto al blocco del tesseramento in seguito agli scandali delle tessere,  spiega che “hanno barato solo a livello locale. Ma avevo chiesto a Matteo e Gianni di unirsi a me fin dall’inizio in una dichiarazione di principio perché non ci fosse copertura politica per certi comportamenti: non dico che gliel’abbiano data, ma bisognava dirlo dall’inizio”.

Sul fronte delle coppie gay, il candidato dimostra di essere il più aperto dei tre, con la volontà di una totale uguaglianza per le coppie, gay e non, ed è favorevole all’affido o all’adozione a favore delle coppie gay.

Infine, per quanto riguarda il pantheon del Partito Democratico, i due nomi fatti da Pippo Civati sono Bill De Bladio e Maria Carmela Lanzetta.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :