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Congiunzione (IV parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Si rese conto di fissare il vuoto, non sapeva da quanto tempo era davanti alla finestra d’osservazione, ma realizzò immediatamente di essere nella propria cabina, sulla Magpie. CJ sentiva un dolore strano dentro di se, qualcosa a cui non riusciva a mettere un’etichetta: l’odio nei confronti di Keller e il dolore per la perdita di Vince si erano mescolati alle emozioni dell’uomo nel sogno. Ricordava nei particolari la riunione, il colloquio privato con Hubert Pale e alle cons… La porta della cabina si sbloccò dall’esterno, riportandola alla realtà di una nave pirata il cui comandante era stato messo fuori gioco dal medico di bordo. Non le importava chi avesse deciso di strapparla al suo cordoglio, nulla poteva riportarle indietro Vince, neanche il sogno del terrestre e della sua stazione spaziale aveva allietato i pensieri di una CJ divisa tra odio, rabbia e dolore. – Sembra che finalmente le cose si stiano smuovendo li fuori. – esordì Isa chiudendosi la porta alle spalle. – Isa vattene, non m’importa della nave. – La ragazza si avvicinò a bordo del letto dove sedeva CJ, lo sguardo era dispiaciuto, ma in fondo agli occhi della Jaguar CJ scorse il bisogno di andare avanti – Cameron… – – Dovresti comandare tu la Magpie, sei più capace di me. – Isa si sedette accanto a lei e circondandole le spalle con un braccio negò – Io non sono il loro comandante, l’equipaggio chiama a gran voce il tuo nome: hanno tutti bisogno di Cameron Jennings. Vincent era importante, ma anche loro dovevano esserlo, non è così? – – Che senso ha? – – Nessun senso, come non hanno senso gli ultimi mesi. – Abbracciandola CJ si sentì meno debole e indifesa, finché Isa fosse stata li vicino CJ sapeva di essere al sicuro. Invece di ringraziarla per la fedeltà e l’amicizia che Isa le mostrava, CJ la stava trattando come tutti gli altri, relegandola a semplice compagna di viaggio – Stai facendo tanto per me. Isa perché non torni a casa? Sono sicura che tua madre ti accoglierebbe di nuovo. – – Io non voglio tornare. – – Sei una Jaguar, hai una famiglia. – CJ scrutò lo sguardo della ragazza con attenzione, voleva comprendere i motivi che tenevano Isa legata a lei, ma più di tutto voleva capire come ringraziare l’amica. – L’unica famiglia che voglio mi stringe tra le braccia. – CJ rise per evitare una smorfia di dolore, come poteva Isa credere a una simile idiozia dopo appena qualche mese? CJ l’aveva tradita la prima volta che si erano incontrate e per il loro secondo incontro aveva sfruttato la loro amicizia per tentare l’approccio con Jaklyn. Isa l’aveva liberata e lei l’aveva trascinata nell’inferno di Space Columbia – Io devo ripagare un debito, forse anche più di uno. – – CJ mi hai regalato più di una vita nuova, per la prima volta so di essere libera di andare dove voglio e fare quello che voglio! Persino il fatto di essere deforme non mi preoccupa! – – Sciocca senz’orecchio dovresti starmi lontana, prima che io faccia qualche idiozia che ti farà ammazzare o peggio! La vita del pirata spaziale non è comoda o piacevole. – CJ si morse il labbro inferiore, la parte di se che aveva perso Vince e che ancora lo piangeva avrebbe voluto aggrapparsi al contatto umano di Isa e continuare a piangere per giorni. – Non deve essere per forza una vita da pirata: la Magpie è un’ottima nave e potremmo lavorare come mercanti, stavo dando un’occhiata alla nave e riparazioni a parte è robusta abbastanza da montare un secondo propulsore, oltre che una stiva aggiuntiva. Potremmo fare molte cose! – CJ scosse il capo, sciogliendo il loro abbraccio – Quelli li fuori… – – Li fuori si chiedono perché il loro Capitano li ha liberati dai neocanadesi, se non vuole comandarli più, anche quelli che i neoeuropei hanno liberato su Fort Nelson chiedono di te. – – Tu dovresti prendere il comando, non io. – – Una Jaguar non sarebbe mai il loro comandante, neanche se esiliata dal clan. – – Isa vorrei davvero vivere una vita senza più navi spaziali e spargimenti di sangue. Non ero sicura di questo finché non mi sono ritrovata in una cella di Pebble, ma tutto ciò che ho fatto era per Vince e ora lui non c’è più. – avrebbe voluto qualcosa di forte, in grado di farle perdere conoscenza per molto tempo, ma scioccamente aveva deciso che non avrebbe preso droghe. Doveva farlo, Vince avrebbe voluto così. – Cameron se vuoi ripagare il tuo debito prendi di nuovo il comando della nave. – CJ chiuse gli occhi per impedirsi di piangere. Forse Isa non voleva ricorrere da subito a quella carta, ma entrambe sapevano come stavano le cose e se Isa reclamava il suo debito, CJ doveva rispondere – Pagare il mio debito con te comandando la mia stessa nave? – un tempo avrebbe riso in faccia alla ragazza, avrebbe fatto di testa sua e probabilmente l’avrebbe scaricata di nuovo alla prima occasione, ma i sogni sull’uomo terrestre l’avevano cambiata: in qualche modo l’avevano resa meno irruente e più interessata a una vita priva di violenza. Una parte di se invidiava il sogno: l’uomo si era affermato e la sua vita non aveva alcun lato negativo, tanto che per un lunghissimo istante desiderò davvero essere il sogno di un terrestre che agognava lo spazio. – Sono sicura che sarai un ottimo comandante. – richiamandola alla realtà. – Tu cosa farai invece? Su questa nave c’è molto da fare. – – Non voglio rubare il posto a nessuno, Bullet sembra essere un ottimo candidato per il ruolo di primo ufficiale e ho già apprezzato le capacità di Liver. – – Se vuoi che io comandi la nave, allora mi farai da secondo. – – C’è gente li fuori che lo merita più di me. – CJ la strinse di nuovo a se, consapevole che l’amica ritrovata su Pebble fosse inestimabile e importante quasi quanto Vince. Come vorresti che fosse qui, anche lui saprebbe come sfruttare il carisma di Isa e non si lascerebbe scappare la possibilità di lasciare di nuovo la poltrona a qualcun altro. Isa rispose all’abbraccio con un sospiro carico di lacrime – Ecco ora hai fatto piangere anche me. – – Con me non devi dimostrare di essere gelida e intransigente come dovevi fare nel clan, ora sei libera di essere ciò che vuoi e se vorrai sedermi accanto in plancia o startene in cambusa non fa differenza. Per me l’importante è che tu stia bene e ti senta sicura. – – Siamo d’accordo allora, la Magpie riprenderà la propria strada con il Capitano Jennings al comando. – CJ le strinse con più forza, scostandole i capelli. Isa s’irrigidì afferrandole la mano – Shhh! – la tranquillizzò CJ, osservando la malformazione all’orecchio dell’altra e accarezzandole il volto. La baciò sulla tempia sinistra – Amica mia ora che siamo sole e al sicuro, non c’è ragione che tu nasconda te stessa. – Isa le passò una mano intorno all’ombelico, mimando il tatuaggio di CJ – Vuoi dire che non dobbiamo nasconderci? – – La vita mi ha insegnato che non c’è nulla più importante di un confidente, li fuori potrebbero volerti morta perché sei la nuova arrivata, ci metteremo del tempo a far cambiare loro idea nei tuoi riguardi, ma qui con me tu potrai, anzi dovrai, lasciarti andare. Per favore, Isa. – La ragazza annuì e per la prima volta da quando si conoscevano CJ vide la pace in quegli occhi.

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