Questa settimana ho avuto modo di leggere alcuni articoli interessanti sul cervello e ho pensato di condividerne con te i risultati.
Il cervello è un organo molto complesso e probabilmente proprio per questo negli anni, parallelamente alle numerose ricerche, si sono diffuse anche una serie di “false verità”, una serie di affermazioni assunte per vere dalla maggior parte delle persone, ma che, se analizzate, sono in realtà frutto di errori o errate interpretazioni. Vediamone assieme alcune!
LE “RUGHE” DEL CERVELLO SONO LEGATE ALL’APPRENDIMENTO
In realtà i solchi, le circonvoluzioni del nostro cervello, quelle che qui ho definito “rughe”, non sono legate a quanto impariamo, quindi non aumentano con l’aumentare delle informazioni e/o abilità acquisite, ma si tratta di una questione strutturale. Gli scienziati ritengono che esse esistano per una questione di spazio: al nostro cervello serviva più spazio per “ospitare” tutte le varie funzioni!
UTILIZZIAMO SOLO IL 10% DEL NOSTRO CERVELLO
In realtà noi utilizziamo buona parte del nostro cervello sempre. Le scansione cerebrali hanno dimostrato che, qualunque sia il compito che stiamo svolgendo, non esistono aree inattive, ma solo aree più attive di altre. Questa falsa credenza sembra aver avuto origine, agli inizi del ventesimo secolo, quando lo psicologo americano William James ha affermato “Facciamo uso solo di una piccola parte delle nostre risorse fisiche e mentali”. Probabilmente lo psicologo non poteva all’epoca comprendere il funzionamento di ogni area cerebrale, ma questo non significa che queste aree non lavorassero.
UTILIZZI L’EMISFERO DESTRO O SINISTRO: CHE TIPO SEI?
In realtà una recente ricerca ha dimostrato che i due emisferi cerebrali assolvono sì a specifiche funzioni, ma non influiscono sulla personalità, quindi la famosa domanda “Creativo o razionale: di che emisfero sei?” non avrebbe fondamento scientifico. L’idea che lo sviluppo di uno dei due emisferi influenzi la personalità sembra nata da un’interpretazione errata del lavoro del premio nobel Roger Sperry. Roger Sperry, uno dei maggiori neuropsicologi e neurobiologi del Novecento, nel 1981 ricevette il premio Nobel per le sue scoperte sulla specializzazione emisferica delle funzioni cognitive, indagate in soggetti in cui i due emisferi cerebrali, in seguito a rescissione del corpo calloso, non comunicavano più tra loro. La verità è che, in soggetti sani, entrambe gli emisferi lavorano assieme; ad esempio, quando sentiamo una persona parlare l’emisfero sinistro capta il suono e la sintassi, mentre l’emisfero destro capta l’intonazione e lo stress.IL CERVELLO E’ GRIGIO
In realtà solo una parte della materia cerebrale è grigia, ma il cervello è composto anche da sostanza bianca (che contiene le fibre nervose che collegano la materia grigia) e sostanza nera (che fa parte dei gangli basali).
LE ABILITA’ CEREBRALI DIMINUISCONO DOPO I 40 ANNI
In realtà questa affermazione è generica e non corretta. Probabilmente questa convinzione deriva dal fatto che alcuni compiti, come ad esempio imparare una lingua straniera, risultano essere più difficili da eseguire mano a mano che si va avanti con l’età. Ci sono però altre capacità che, al contrario, aumentano con l’aumentare dell’età, ad esempio le abilità linguistiche (riferite soprattutto al lessico), la capacità di gestire le emozioni, ecc. Inoltre è stato visto che, se stimolato costantemente, il cervello produce nuovi collegamenti tra neuroni e si può avere un miglioramento del funzionamento anche a 90 anni!
COL PASSARE DEGLI ANNI LE CELLULE CEREBRALI DIMINUISCONO
Un tempo i neuro-scienziati credevano che le cellule cerebrali proliferassero solo fino ai 2 anni e che col passare degli anni si verificasse una continua perdita di neuroni (le cellule del cervello). Molti studi hanno dimostrato, invece, che con stimolazione appropriata è possibile la rigenerazione delle cellule cerebrali.
I GIOCHI RENDONO PIU’ INTELLIGENTI
Fare cruciverba, sudoko, o altri giochi “Brain Training” può aiutare a migliorare delle competenze specifiche, ma non migliora la funzione cerebrale globale, insomma giocare non rende più intelligenti!
Quante di queste affermazioni erano anche tue convinzioni?
Alla prossima settimana,
Marta