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Consigli di scrittura che non garantiscono nulla

Da Marcofre

Il Web rigurgita di consigli su come scrivere. Tutti siamo alla ricerca delle giuste indicazioni per riuscire a mettere su pagina qualche frase decente. Pure io non mi tiro indietro, e ogni tanto butto giù la mia lista. Qualcosa mi pare di avere già scritto in passato, quindi non si tratta di argomenti nuovissimi. Dal sottoscala della mia esperienza, so che tutti desiderano le dritte, quelle cose capaci di mettere sulla strada giusta colui o colei che si cimenta con la scrittura. Non credo che sarà possibile ottenere qualcosa al riguardo (vale a dire: la pubblicazione). Ma non importa: si continua a scrivere sempre e comunque, non è possibile sfuggire alla parola. Se ti addenta, sei cibo per lei, e lo sarai finché respiri.

  • Usa il vocabolario. È un tuo amico, l’unico che puoi disturbare sempre nella certezza che ti offrirà la giusta risposta e soprattutto, non brontolerà se tu ricorri a lui continuamente.
  • I personaggi hanno dignità. Puoi anche non descriverli e persino evitare di dar loro un nome, però ricorda che se vuoi che “parlino” ai lettori, devono essere carne e sangue. E quindi avere dignità. Se hai deliri di onnipotenza, nel mondo ci sono ancora un discreto numero di Paesi totalitari. Prova lì.
  • I personaggi hanno più diritti dello scrittore. Questo significa che quello che tu pensi, o come la vedi, non interessa a nessuno. Soprattutto renditi conto che non sono al servizio delle tue idee o ideologie. Sono esseri viventi, e di certo la pensano in maniera opposta alla tua. Se non ti sta bene smetti di scrivere. Oppure no, prendi atto di questa piccola verità e scrivi.
  • Il lettore ha i suoi diritti. Che sono i suoi appunto, mica i tuoi. Scrivi la storia che hai, e non cercare il consenso dei lettori. Prima di tutto perché è difficile intercettarlo, e poi il lettore deve leggere, e basta. Non può pretendere che un autore scriva quello che vuole lui: come dovresti sapere, il lettore non sa cosa vuole. Glielo devi spiegare tu.
  • Lo scrittore è al servizio della storia. Se hai delle smanie di protagonismo, cerca di sfogarle prima di scrivere, oppure dopo. Non mentre scrivi perché i risultati potrebbero essere deleteri per la storia, e quindi per te. Sei al servizio della storia, e oltre a imparare a leggere, a scrivere, devi in fretta apprendere l’arte del passo indietro. Meno ti si vede e ti si sente, meglio è. Tranquillo, non scomparirai: sulla copertina ci sarà sempre il tuo nome e cognome, lo sai vero?
  • Cura anche i bulloni, le viti e le rondelle. Vale a dire i dettagli. Tutto quello che posi sulla pagina deve avere un senso, un peso. Un valore. Non importa che sia “grande”, se c’è deve essere forte e visibile. Ma per ottenere queste caratteristiche devi lavorarci parecchio. Accompagna fuori dalla tua stanza la fretta e il desiderio di gloria. Sono idiozie e ti saranno solo d’intralcio. La storia è una macchina dove ogni parte ha il suo compito, e niente può essere “gettato dentro”.
  • Non pagare. Mai. Ci sono infinite risorse per pubblicare, e sono gratuite. Perché pagare? Per avere visibilità? Per vantarsi di possedere qualcosa col proprio nome stampato sopra? Se è per questo, una stampante da 50 Euro assolve perfettamente a questo compito, e avrai un mucchio di fogli A4 col tuo nome in bella vista.

Infine. Arrenditi all’amara verità. Pubblicare non è più “cool”, lo fanno tutti. Quindi evita l’esborso di denaro, e punta sul tuo talento (se ce l’hai). Solo questo che ti farà emergere e diventare davvero “cool” come dicono gli americani che contano.

Ma se si seguono questi consigli c’è qualche speranza di… NO. Però sono quelli meno sbagliati.


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