Il rischio di oggi è che utilizzi questo blog come sfogatoio. Invece farò dell’esperienza una virtù e vi darò un cospicuo numero di consigli sull’organizzazione di un addio al nubilato, che se fosse non convenzionale sarebbe anche meglio. Posso vantare una discreta esperienza su questo argomento perché mi ritrovo sia ad organizzarne uno in quanto ho l’onore di essere la testimone di una sposa, sia perché ho letto e leggo le centinaia di mail che arrivano a sposenonconvenzionali@gmail.com e ad agenziadeidesideri@gmail.com accumunate per la maggior parte da toni esasperati e drammatici per come sta procedendo l’organizzazione ma soprattutto tutte con difficoltà di mediazione per un comune accordo. Ad oggi, capisco perché siano così disperate sebbene l’avessi percepito già in altre occasioni in cui ero solo una spettatrice.
I consigli sono sia per organizzatrici che per coloro che partecipano alla mailing list. Piccole regole di organizzazione e buone pratiche.
Addio al nubilato non convenzionale – servizio fotografico, photo by pin-klò
Addio al nubilato non convenzionale – Shoot Fotografico – Pin-klò
I fase. Sondaggio di opinione.
Sonda con la futura sposa che tipo di addio al nubilato vorrebbe fare e con chi vorrebbe trascorrere questo importante rito di passaggio. Scopri con chi vorrebbe passare questo momento: un gruppo ristretto, le tante amiche (frase che si declina in tanti modi), amiche + mamma + sorelle + cugine e zie. Se la nubenda ti fa capire che non vuole qualcosa, ascoltala e rispettala. Qual è la priorità dell’addio al nubilato? E’ stare tutte insieme con la futura sposa, fare festa tra donne e divertirsi.
II fase: Confidati con le sue relazioni più strette e confrontati.
Verifica se il tuo punto di vista è in comune con l’altra amica e/o la sorella, se così non fosse, arrivate in breve tempo ad una sintesi. Non litigate, non cercate di prevalere una sull’altra. Ricordatevi che il focus è la futura sposa. Realizzate che è bene che siate da subito mediatrici e non competitors.
III fase. Mailing list: disponibilità, prime proposte e buone pratiche di mailing list.
Preparate una mailing list per coinvolgere tutte le altre e alla prima mail chiederete le disponibilità di date e offrirete una serie di proposte di diverso tenore e di diverso budget, es: cena a casa di Tizia cucinata da una personal chef, Shoot fotografico e fine settimana al mare (sappiate che il primo ce l’ho, il secondo pure, il terzo mi manca).
- Mettete subito una regola di netiquette, non tutte si conoscono e spesso si fraintende via email, quindi che tutte mettano attenzione nel non alzare i toni, essendo gentili nei modi e accorte nelle parole. Si può criticare ma facendo proposte costruttive, non vale dire: “La cena non mi piace”. Vale dire invece: “La cena non mi piace preferisco il servizio fotografico”. Non vale dire: “Queste tre proposte sono orribili”, vale invece dire: “Queste tre proposte proprio non mi piacciono, io avevo pensato ad un rafting alle cascate”.
- Se qualcuna è un’esperta in un determinato settore, ad esempio è solita andare alle cascate a fare rafting, coinvolgetela, chiedetele di fare una ricerca sui prezzi e su un eventuale pernottamento.
- Per tutte coloro che invece rimangono silenti in mailing list e magari ti chiamano al telefono o ti inviano email private per criticare, no, non vale neanche questo tipo di comportamento. Qualcuna alle volte delega perché ha i figli, un lavoro impegnativo, non ha grande accessibilità ad internet. La delega significa fiducia.
- Non vale intervenire né a posteriori, né facendo lobby su una persona in private sedi.
- E’ importante provare ad includere tutte, facendo attenzione al budget e alle disponibilità. Alcune sono precarie, alcune sono mamme. E’ importante capire quando fare un passo indietro. E’ importante capire che non si può accontentare tutte. Ecco, queste due frasi scolpitevele in testa e fate la media.
- TUTTI I DISSAPORI CHE AVVENGONO IN MAILING LIST, TENETEVELI PER VOI E NON RIFERITELI ALLA FUTURA SPOSA.
IV fase. La scelta.
Una volta che si fa una scelta, per quanto sia duro, non si torna più indietro. Rischiate di perdervi e di cambiare idea, se succede una volta, succederà un’altra ancora ed arriverete una settimana prima senza dell’addio senza esservi impegnata con nessun fornitore/organizzatore. Quindi procedete convinte raccogliendo una quota di acconto per l’evento. In questo modo impegnerete tutte, non solo sulla parola.
V fase. L’organizzazione e la logistica.
Non fare tutto da sola. prima di tutto non sei una wp, quindi non è il tuo lavoro, secondo poi, prova a coinvolgere tutte, ognuna nel suo piccolo può apportare un’idea o confezionare un regalino. In questo modo tutte si sentiranno partecipi. E’ un principio diverso dalla scelta di quale addio al nubilato organizzare, in questa fase solitamente sono più collaborative, di solito infatti quando si tratta di prendersi delle responsabilità nessuna si fa avanti ma sono tutte pronte a criticare mentre questi aspetti più generosi e pratici sono più apprezzati. Se nessuna fa, mettiti l’anima in pace, ma valgono le regole sopra (non si critica senza essere propositive, la delega significa fiducia…)
VI fase. L’addio al nubilato.
Non pensare più a quello che è successo. Metti da parte i pettegolezzi e le frecciatine. Fai festa!
Ora se volete potete sfogarvi nei commenti raccontando, anche in forma anonima le vostre esperienze! Tanto lo so che avete tutte il dente avvelenato!