Mentre siamo in attesa dei decreti attuativi, che riempiranno la scatola semivuota del Jobs Act (attesa ancora lunga e incerta, visti i continui cambiamenti nel panorama della politica, che assorbono l'attenzione di Renzi & Co.), ci prepariamo ad affrontare il nuovo anno, con nuove regole, ma vecchi problemi, a cominciare dal problema di base: trovare un lavoro.
Come tutti sanno, lo strumento fondamentale per dedicarsi alla caccia di un'occupazione è il curriculum: la nostra carta d'identità lavorativa, la summa della nostra esperienza professionale, il biglietto da visita per strappare un colloquio.
Non sempre, però, i nostri cv sono scritti in modo tale da poter attirare l'attenzione di un selezionatore. Come fare, quindi, per farlo risaltare fra mille altri? Occorre subito mettere in chiaro una cosa: il curriculum perfetto non esiste. Esistono, però, poche e basilari "regole di buon senso", che permetteranno al vostro cv di essere inserito nella lista dei papabili per un colloquio.
SINTESI e CHIAREZZA un selezionatore ha a che fare con decine di cv al giorno; pensate davvero che abbia il tempo di leggerli tutti, da cima a fondo? Ecco, quindi, perchè il vostro curriculum deve essere essenziale e comprensibile: abbandonate il Formato Europeo (troppo specifico e prolisso), meglio un cv di una pagina e senza particolari fronzoli.
Dati anagrafici ed esperienza lavorativa in linea con l'annuncio di lavoro, sono le prime cose che devono saltare all’occhio, anche facendo un uso sapiente dei grassetti, come nell'esempio:
Ecco, in appena due righe e con un paio di parole ben evidenziate, vi siete presentati.
Proprio perché deve leggere montagne di curriculum, è questo ciò di cui ha bisogno un selezionatore: non serve che il vostro cv contenga tutta la vostra vita lavorativa, ma solo il necessario per attirare la sua attenzione; sarà, poi, durante il colloquio che dovrete entrare nello specifico. Non dimenticate, poi, di trascurare la grammatica: un cv scritto male non farebbe, certo, una bella figura.
COMPLETEZZA il fatto che un buon curriculum debba essere letto in meno di un minuto, non significa che debbe anche essere incompleto. Riportate sempre tutti i vostri dati completi ed aggiornati (sintetici e schematici, mi raccomando):
- Informazioni personali (dati anagrafici, numeri di contatto, ecc.);
- Esperienze lavorative (in ordine cronologico, dalla più recente, avendo cura di mettere in risalto, soprattutto, le esperienze in linea con la posizione a cui vi state candidando);
- Formazione (studi, eventuali specializzazioni o corsi di formazione frequentati);
- Skills (le vostre conoscenze tecniche, informatiche e linguistiche);
- Hobby (ivostri passatempi e le vostre aspirazioni: insomma, una breve presentazione di voi stessi).
Nel caso, invece, foste neolaureati o neodiplomati o, comunque, vi affacciaste, per la prima volta, al mondo del lavoro, è utile sottolineare sia gli studi in linea con l’offerta di lavoro (riprendendo il nostro esempio: se l’azienda cerca un contabile, sottolineate che avete concluso gli studi di ragioneria, in modo brillante e con ottimi voti), sia eventuali lavori stagionali o occasionali.
VERIDICITA' questa è, probabilmente, la regola più importante di tutte: mai – ripeto, mai - scrivere cose non vere o esagerate. Se, per esempio, non avete mai spiccicato una parola in inglese o ne avete solo una conoscenza superficiale, non sognatevi di scrivere sul vostro cv “ottima conoscenza dell'inglese”.
Oltre a fare un brutta figura, in sede di colloquio, rischierete anche di essere bollati come bugiardi e di essere scartati, a priori, da future selezioni. E' una questione di buon senso.
Danilo