Molti di noi oggi staccano dalla routine lavorativa per fiondarsi a tempo pieno nel mood natalizio: ultima corsa ai regali, spesone al centro commerciale per il pranzo del 25, sentimenti contrastanti in vista della reunion forzata con i parenti, e cosa facciamo il 31 oh, mamma non ci ho ancora pensato... Insomma un sacco di aspettative e un sacco di frustrazioni.
E le chiamano feste!
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Patanjali nel terzo capitolo degli Yoga Sutra (3,3) spiega che l'attaccamento al piacere e l'avversione al dolore sono due delle "afflizioni" che causano la sofferenza umana. La parafrasi per il periodo natalizio, no?
Riconoscere l'attaccamento e le speranze che riponiamo in questi magici giorni di vacanza, è il primo passo per non entrare nel vortice dello stress da feste. Il secondo è andare avanti nei nostri piani con distacco, ovvero: cuciniamo senza l'ansia di bruciare tutto, apriamo la porta di casa ai parenti senza pensare a cosadirannomani, chepenseranno, chenoiasarà, accettiamo di buon grado l'inevitabile sciarpa di lana con guanti da aggiungere alla collezione di sciarpe di lana con guanti di tutti i Natali precedenti.
Yoga è una combinazione di impegno attivo ed accettazione, ecco un'occasione per mettere alla prova l'equanimità che questa filosofia ci insegna.
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E per quanto riguarda la pratica? Prima di tutto focalizzerei l'attenzione su respiro e rilassamento. Lascerei da parte le sequenze impegnative per dedicarmi alla ricerca di asana rilassanti e riequilibranti ad esempio:
- Suptabaddhakonasana (link a spiegazione),
- Balasana (link),
- Anandabalasana (link),
- Stambasana o Viparitakarani (link),
- e ultimo ma non per questo meno importante, anzi: Savasana.
Carlotta