Nuovo capitolo nell'annosa 'guerra del telecomando': torna in ballo il piano di numerazione automatica dei canali (il cosiddetto Lcn) e in particolare l'assegnazione dei numeri 8 e 9 a Mtv e Deejay Tv.
Il Consiglio di Stato ha infatti respinto i ricorsi presentati dall'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni, dal ministero dello Sviluppo economico e dalla stessa Mtv Italia contro la sentenza del dicembre 2013 con cui i giudici di Palazzo Spada avevano annullato la delibera Agcom sul nuovo piano di numerazione dei canali, nella misura in cui aveva disposto «l'assegnazione dei numeri 8 e 9 del sistema Lcn a canali generalisti ex analogici», e avevano nominato un commissario ad acta per predisporre un nuovo piano di numerazione. «L'attivita' del commissario ad acta, prudenzialmente sospesa dal Collegio in sede cautelare per la complessita' della materia controversa», scrive la terza sezione del Consiglio di Stato nelle motivazioni della sentenza, depositate ieri, deve «riprendere il suo corso in riferimento alla valutazione, ora per allora, dell'assegnazione dei canali 7,8 e 9 ai canali ex analogici generalisti».
Si ribadisce anche che la numerazione dei canali «non puo' non tenere conto» delle «preferenze» e delle «abitudini» degli utenti. La guerra del telecomando è iniziata con il piano di numerazione varato dall'Agcom nel 2010, che assegnava, tra l'altro, i numeri dall'1 al 9 ai canali generalisti ex analogici e quelli dal 10 al 19 alle emittenti locali. Il provvedimento era stato annullato nel 2012 dal Consiglio di Stato dopo una serie di ricorsi, ma era stato poi congelato fino all'adozione del nuovo piano.
Nel marzo 2013 l'Agcom ha adottato la nuova delibera, confermando l'assegnazione dei canali 7 a La7, 8 a Mtv e 9 a Deejay Tv. Una decisione che ha rilanciato proteste e ricorsi, in particolare da parte di alcuni emittenti locali, che contestavano il carattere generalista di Mtv e Deejay Tv. E proprio i numeri 8 e 9 sono finiti sotto la lente del Consiglio di Stato, che a dicembre scorso ha dichiarato la nullita' della loro assegnazione.