CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione è la prima aggregazione volontaria che riunisce
- aziende produttrici di biogas e syngas da fonti rinnovabili (biomassa prevalentemente agricola),
- le aziende o società industriali fornitrici di impianti e tecnologie,
- Enti ed Istituzioni che contribuiscono a vario titolo al raggiungimento degli scopi sociali.
Il CIB, strumento tecnico voluto dai produttori per i produttori è attivo sull’intera area nazionale e rappresenta il comparto italiano della produzione di biogas e gassificazione in agricoltura.
Il CIB, intende essere il punto di riferimento tecnico del settore biogas e gassificazione con l’obiettivo di fornire indicazioni concrete ai consorziati e alle istituzioni per migliorare la gestione del processo produttivo e orientare le scelte sulle normative nazionali, regionali e locali, nell’ottica di diffusione del “biogas fatto bene” e ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2020 sulle energie rinnovabili.
Mission CIB Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione
Attraverso la propria attività e rete di servizi, il CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione mette a disposizione le proprie competenze e professionalità, con l’intento di raggiungere diversi obiettivi:
- Promuovere lo sviluppo della cogenerazione da biogas e gassificazione per dare un contributo concreto alla produzione di energie rinnovabili al fine di permettere al paese Italia il rispetto e il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello comunitario dalla direttiva 2009/28/CE e del Consiglio del 23 Aprile 2009 sulla promozine dell’uso delle energie da fonti rinnovabili per il 2020 (20-20-20), come da indicazioni del “protocollo di Kyoto”;
- Fornire proposte tecniche di indirizzo per le normative incentivanti e di gestione, attraverso il confronto interno con le diverse componenti della filiera e all’esterno con gli Enti e le Autorità Europee, Nazionali e Locali.
- Contribuire all’ottimizzazione dei processi produttivi attraverso una migliore efficienza nella gestione degli impianti, con benefici ambientali ed economici, potendo contare sul dialogo e il confronto tra la componente agricola, le diverse componenti industriali e gli enti di ricerca e sviluppo aggregati nel CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione.
- Supportare e incentivare la sostenibilità ambientale (riduzione delle emissioni di CO2),agronomica (Direttiva Nitrati) ed economica (integrazione del reddito) sostenendo e promuovendo l’integrazione delle attività agricole e agricole-zootecniche tradizionali con quelle agro-energetiche.
- Contribuire all’innovazione del comparto biogas e gassificazione fungendo da collettore fra gli associati e favorendo il trasferimento tecnologico, al fine di favorire lo sviluppo di tecnologie sempre più razionali nello sfruttamento energetico del biogas (es.: biometano).
- Concorrere allo sviluppo economico sociale con la creazione di nuovi posti di lavoro, diretti ed indiretti e alla valorizzazione del territorio, in linea con la richiesta di multifunzionalità dell’agricoltura e con le sfide della nuova Politica Agricola Comunitaria che ci aspettano dal 2014.
Biogas:
Il biogas è un biocombustibile gassoso ottenuto dalla fermentazione in assenza di ossigeno, denominata digestione anaerobica, di materiali e residui di origine organica, animale o vegetale. L’intero processo avviene in ambienti a temperatura controllata, ad opera di microrganismi attivi che convertono la materia prima in biogas costituito per il 50-70% da metano e per la restante parte da Co2 ed altri componenti. Il biogas così prodotto può essere impiegato per ricavare energia elettrica e termica, anche in modo combinato grazie ad impianti di cogenerazione.
Ma qual è l’aspetto più interessante? In estrema sintesi, la possibilità di rendere “risorsa” quelle che sono sostanze organiche residuali altrimenti destinate allo smaltimento. Con il biogas, infatti, i re?ui di allevamento si trasformano in materia prima, sempre disponibile, per la produzione di energia rinnovabile e pulita: in altre parole, i sottoprodotti dell’attività zootecnica, i sottoprodotti delle attività agro-industriali in diversa combinazione con le colture dedicate diventano elettricità e calore, che l’azienda può decidere di riutilizzare ad uso interno se opta per il modello dell’autonomia energetica, oppure vendere in tutto o in parte ai gestori della rete, usufruendo della tariffa omnicomprensiva (TO). Ma non solo. Il digestato, altro prodotto della digestione anaerobica è un materiale stabile inodore. In funzione dei materiali inseriti nel digestore, è composto prevalentemente da lignina e cellulosa, ma anche da diversi componenti che ne fanno un eccellente fertilizzante organico ricco di nutrienti. Un uso razionale, che ne preveda l’incorporamento nel terreno, riduce le emissioni di ammoniaca NH3 e sostituisce l’azoto di sintesi riducendone i consumi.
Gassificazione:
La gassificazione è un processo di conversione termochimica nel quale un materiale carbonioso è parzialmente ossidato a elevata temperatura.
A differenza della pirolisi, che avviene in completa assenza di ossigeno e richiede una fonte esterna di calore per raggiungere la temperatura di esercizio, la gassificazione ammette ossigeno (o aria) allo scopo di generare il calore necessario ai processi endotermici di devolatilizzazione della biomassa attraverso una parziale combustione.
Il prodotto della gassificazione è una miscela di gas di sintesi (syngas), costituita da gas combustibili quali il monossido di carbonio (CO), l’idrogeno (H2) e il metano (CH4) e gas inerti come azoto (N2) e anidride carbonica (CO2), oltre a carbone vegetale puro e altri prodotti generalmente non utili quali catrami e polveri, questi ultimi riportati al reattore di gassificazione nei sistemi più evoluti.
La produzione del syngas avviene per reazione di vapore acqueo e anidride carbonica mediante passaggio attraverso uno strato di carbone rovente, pertanto è fondamentale nel disegno di un gassificatore creare le condizioni ottimali per la riduzione del materiale carbonioso in carbone e la sua conversione in CO, H2 e CH4 a elevata temperatura.
Il syngas è in genere utilizzato per alimentare motori a combustione interna per la produzione di energia elettrica e calore, o in misura assai minore quale combustibile per applicazioni dirette.
La produzione di syngas da materiale organica è un processo conosciuto da almeno due secoli: la cosiddetta “distillazione secca” o “pirolisi” fu ufficialmente applicata per la prima volta su scala industriale nel 1812 a Londra da parte dell’azienda cittadina di fornitura del gas.
Il primo gassificatore commerciale per combustibili solidi fu installato nel 1839, cui seguì fino ai successivi anni venti un lungo periodo di sviluppo di applicazioni soprattutto industriali, fin tanto che i sistemi a petrolio non presero il sopravvento su quelli a gas.
Tra il 1920 e il 1940 furono sviluppati sistemi di gassificazione per autotrazione e nel corso della seconda guerra mondiale migliaia di veicoli furono equipaggiati con dispositivi gasogeni.
Il definitivo affermarsi del petrolio a basso costo causò l’abbandono di tali sistemi fino agli anni 70’ quando i primi segnali della crisi petrolifera causarono un rinnovato interesse nei confronti della gassificazione, per cui nei successivi anni 80’ si assistette a specifici programmi di ricerca e sviluppo con l’installazione di alcuni impianti pilota in Europa e in alcuni paesi del sud est asiatico (India).
Oggi l’attività è orientata verso l’industrializzazione e la commercializzazione d’impianti di piccola-media taglia (al di sotto di 1 MW di potenza elettrica) per la produzione di energia elettrica e calore su scala locale, anche in relazione alla possibilità di sfruttare i meccanismi incentivanti legati alle rinnovabili.
Alcune peculiarità dei moderni gassificatori sono:
- L’elevato rendimento elettrico specifico (su base legno pari a 1kWe:1kg s.s.)
- La totale efficienza nella pulizia e trattamento del syngas al fine di permetterne l’impiego in motori di ultima generazione
- La possibilità di lavorare in continuo (fatte salve le ordinarie manutenzioni)
- Il totale recupero e ricircolo dei catrami nel ciclo di processo
- La flessibilità nell’impiego di biomasse diverse (sia legnose sia erbacee), con particolare attenzione ai sottoprodotti e agli scarti dell’agricoltura
- La compattezza dei sistemi e la relativa semplicità di gestione e manutenzione
Il processo di gassificazione produce carbone vegetale puro a fine granulometria ed elevata porosità in qualità di coprodotto.
Nel corso degli ultimi anni è maturata la possibilità di usare biochar (così definito il carbone vegetale in ragione dell’impiego) con finalità agricole in qualità di ammendante, prendendo spunto da un’antica pratica agricola delle popolazioni amazzoniche. ?L’impiego di biochar nel suolo è oggi globalmente considerato come una delle più promettenti strategie in grado di associare la mitigazione del cambiamento climatico con il miglioramento della fertilità globale dei terreni e della produttività agricola. Tale duplice azione si manifesta grazie alla presenza di una frazione carboniosa assai stabile (che permette di stoccare carbonio nel suolo nel lungo periodo), all’elevata porosità, agli effetti positivi sulle caratteristiche idrologiche del suolo, sulla disponibilità dei nutrienti e sulla componente biologica del terreno.
Servizi:
Energia:
Al fine di un’iniziativa di produzione di energia elettrica da biogas di natura agricola e forestale è necessario affrontare numerose procedure e iter relativi all’accesso alla rete elettrica e al mercato elettrico.
Per far fronte a tale necessità, il CIB ha strutturato una gamma di servizi completa:
- SERVIZIO ANALISI PRELIMINARI, verifica preliminare di congruità con la normativa vigente, di iniziative di produzione di energia elettrica da biogas.
- SERVIZIO CONNESSIONE, assistenza nella formulazione della richiesta di connessione.
- SERVIZIO IAFR, assistenza nella formulazione delle istanze per la qualifica IAFR. Il CIB assiste il Consorziato nella predisposizione della documentazione necessaria alla qualifica IAFR e nei rapporti con il GSE al fine della presentazione della richiesta di qualifica.
- SERVIZIO RID, formulazione dell’istanza per il servizio di ritiro dedicato (RID), la tariffa fissa onnicomprensiva (TO) e messa a regime del rapporto commerciale.
- SERVIZIO AMMINISTRAZIONE ENERGIA, gestione delle procedure annuali obbligatorie derivanti da disposizioni tecniche e/o normative degli enti istituzionali (GSE, TERNA, AEEG), controllo dati di produzione e gestione del regime di fatturazione.
Legale:
Il CIB mette a disposizione dei propri associati una consulenza legale per tutti quegli aspetti legali e burocratici che i produttori si trovano ad affrontare:
- Problematiche connesse con gli iter autorizzativi (in particolare con il rilascio dell’autorizzazione, ex articolo 12 del d.lgs. 387/2003 e i relativi atti preparatori)
- Problematiche connesse con la qualificazione IAFR e relative ai rapporti con il GSE ed all’erogazione delle tariffe incentivanti;
- Problematiche di natura ambientale che insorgano durante la gestione dell’impianto;
- Questioni di natura giuridico-legale che possano insorgere sia nei confronti degli enti locali coinvolti nei procedimenti, sia nei confronti di privati che agiscano invocando la violazione dei rapporti di vicinato.
Il Consorzio si occupa, infine, direttamente della gestione di eventuali contenziosi, giudiziali e stragiudiziali, che abbiano per oggetto le questioni e le problematiche indicate ai punti precedenti.
Sottoprodotti:
Grazie alla collaborazione con il CRPA – Centro Ricerche Produzioni Animali, i soci sono assistiti negli aspetti legati alla classificazione normativa delle biomasse di scarto di origine agro-industriale in ingresso alla digestione anaerobica e alla loro gestione come sottoprodotti ai sensi della Parte IV del DLgs 152/2006 e s.m.i.
- Il CIB si avvale del supporto del CRPA per fornire chiarimenti in merito alla tematica oggetto della convenzione.
- Qualora il socio CIB lo reputasse necessario, viene fornito un servizio più completo e dettagliato che, a tariffe agevolate, prevede:
a) Sopralluogo presso il produttore della/e biomassa/e da classificare come sottoprodotto al fine della verifica del ciclo produttivo da cui origina in relazione ai 4 punti di classificazione di un sottoprodotto ai sensi del DLgs n.205/2012.
b) Stesura della bozza di contratto col produttore del sottoprodotto, al verificarsi delle necessarie condizioni a contorno.
Resta inteso che il parere di CIB, in merito all’applicabilità del percorso sottoprodotto al singolo flusso di biomassa presa in esame, non ha valore legale e non solleva né il produttore della biomassa/sottoprodotto, né l’utilizzatore della stessa dalle proprie responsabilità in relazione alla Parte IV del DLeg 152/2006 e s.m.i.
Agronomia:
Tra le nuove attività del CIB, vi è il Servizio Agronomico, che consiste nell’assistenza tecnica-agronomica all’attività di produzione di colture dedicate.
Il servizio prevede l’organizzazione di ogni opportuna forma di aggiornamento dei soci attraverso una “rete” di raccolta di informazioni, collaborazioni e sinergie con le aziende e gli enti impegnati nelle attività collegate e complementari alla filiera biogas (sementieri, chimici, meccanizzazione agricola, et c.). I principali obiettivi del Servizio Agronomia sono:
- Applicazione delle migliori tecniche agronomiche e di utilizzazione delle biomasse al fine di massimizzare le produzioni per ettaro e le rese in metano,con un più razionale uso delle superfici e dei fattori produttivi;
- Analisi delle tecniche di utilizzo agronomico del digestato in fertilizzazione, a chiusura del ciclo produttivo del biogas, ai fini del mantenimento della fertilità dei terreni, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi;
- Creazione di un network di operatori con l’obiettivo di favorire il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di innovazioni tecnico-agronomiche legate al mondo del biogas e gassificazione.
Progetti di ricerca:
Il Servizio Ricerca e Sviluppo (R&D) del CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, è stato strutturato al fine di cogliere e gestire opportunità di partecipazione a progetti europei, nazionali e regionali. L’obiettivo del servizio è quello di garantire l’aggiornamento e l’innovazione del settore, attraverso l’organizzazione, la gestione e la realizzazione di progetti di ricerca, progetti pilota e sperimentazioni nel settore del biogas, della gassificazione e del biometano.
Il CIB, inoltre, predispone ed attua interventi di diffusione e divulgazione delle informazioni raccolte nei vari progetti in cui è coinvolto tra i quali:
- Green Gas Grids: progetto Europeo co-finanziato dal programma “Intelligent Energy for Europe” (IEE), che ha come obiettivo principale quello di cambiare completamente il quadro della produzione e dell’uso del biometano in Europa, sia nei Paesi precursori sia in quelli in cui questa tecnologia è in fase di avviamento (www.greengasgrids.eu).
- Ner0: progetto co-finanziato da Regione Lombardia, che ha come obiettivo di fornire indicazioni operative sulle tecniche di gestione degli effluenti di allevamento che consentano di ottenere significative riduzione delle emissioni in atmosfera rispetto alle tecniche comunemente adottate.
- BioBi: progetto co-finanziato da Regione Lombardia che ha come obiettivo di fornire informazioni tecnico-economiche e di applicazione pratica, sulla filiera del biogas e sul riutilizzo dei reflui di codigestione anaerobica di deieizioni animali, colture dedicate e sottoprodotti reperibili in Lombardia.