Cemento (Photo credit: Fernando Carmona Gonzalez)
L’argomento sarà tecnico quanto si vuole ma non si può restare indifferenti e vendere metro per metro il terreno di Cremona facendo asfissiare i cittadini. Già l’aria grida vendetta a Eolo e Giove, non c’è vente e non piove mai abbastanza, oltretutto non si fa altro che costruire oltre i limiti della decenza, del buon gusto e del rispetto della salute. Per questo motivo il Pd ha votato no, no e poi no, con la massima convinzione, contro la variante del Pgt che seppellisce Cremona sotto una valanga di cemento, ovunque, dove si può, senza ritegno. In che città vuol far vivere i cremonesi questa giunta Perri? Cemento city? Diventeremo la patria contro natura delle polveri sottili? Vogliamo battere Milano, anzi competere per diventare la città più inquinata del mondo? Dichiariamo guerra agli alberi e giudichiamo illegali i prati verdi? Che fai, sindaco?
In Consiglio comunale il gruppo del PD ha votato contro la variante del PGT di questa amministrazione guidata da Perri e Malvezzi, contenente la possibilità di espansione delle aree commerciali all’interno di aree che all’origine erano destinate esclusivamente all’ambito produttivo. Quando si parla genericamente di “quote residuali, fino ad un massimo del 10%, dove poter aprire negozi” si dovrebbe specificare il 10% di cosa, altrimenti non si percepisce di cosa stiamo parlando. A San Felice, ad esempio si sta parlando di ben 20000 mq su 200.000. Un’area enorme.Guardando alla crisi attuale, sarebbe necessaria una pianificazione per creare innanzitutto lavoro. Si dovrebbero dedicare adeguate risorse per attrarre con incentivi soggetti che si inseriscano nelle aree produttivo e creino posti di lavoro. La prima cosa di cui abbiamo bisogno sono i siti produttivi, quelli che generano lavoro. Invece, quest’amministrazione ha legato gli insediamenti produttivi a quelli commerciali, con il risultato che non si attraggono soggetti capaci di creare posti di lavoro e si aggrava ulteriormente la crisi delle dei negozi di vicinato e delle botteghe del centro. La variante introdotta nella città dello Sport è sbagliata per lo stesso motivo, si è voluto inserire un insediamento commerciale in un sito che doveva rimanere totalmente dedicato allo sport. Anche la sbandierata riduzione del suolo agricolo è una falsa medaglia, perché con la variante i metri agricoli nella sostanza diminuiranno e l’eliminazione della perequazione è di fatto un danno enorme alla realizzazione della città pubblica.Comprensibile e più che giustificata la reazione dell’ASCOM , ma ribadiamo quello che andiamo ripetendo in ogni occasione fino alla noia: senza una coerente idea di città che riparta dalla crisi attuale e che imposti su basi nuove uno sviluppo sostenibile si rincorrono illusorie opportunità che finiscono per aggravare le difficoltà di settori importanti già in ginocchio a causa della crisi.Per il gruppo Pd Maura Ruggeri, capogruppo Pd e Annamaria Abbate, consigliere PD e membro commissione territorio