28/12/2013
Questo che state per leggere è uno dei più bei regali di compleanno che abbia mai ricevuto. A donarmelo è stata un'amica che non solo segue la mia avventura d'inchiostro, ma che si affeziona sempre alle mie storie e fa amicizia con i personaggi che le animano. Per la verità, qualche volta fa anche richieste favolettose, ma imparerete a conoscerla tra le righe di questo delizioso racconto in cui troverete tanto della Valentina che scrive e della Valentina per com'è davvero, il tutto in un'atmosfera surreale e ironica che non solo caratterizza questo racconto di Miriam, ma anche la mia vita :)
Grazie di cuore, Miriam ...
Conta alla rovescia (cose che accadono ma nessuno sa).
di Miriam Catera
Immagine di LavennnzOsy
20/12/2012 ore 23.00
"Ciao M, mi hai spaventata! E perché dici pronto come se stessimo al telefono?"
"AHAHAH scusa scusa. Allora a che punto sei?"
"Sto scrivendo. Come quando me lo hai chiesto dieci minuti fa."
"DAVVERO? EVVIVAAA..."
"Tu mi commuovi. Vuoi tanto bene alle mie storie, ai mie pers..."
"Sìsì va benissimo" la interrompe M. "Allora, si baciano?"
"Mah, veramente sono sprovvisti di bocca, ecco. E' un amore platonico..."
"NOOOOOOOOOO... Si può sapere perché fai così, eh? Fai accoppiare rane, giraffe, uccelli, gusci e non li fai mai baciare. Che favole sono le tue?"
"Favole, appunto! Non hot love stories vietate ai minori."
"..."
"Va bene. Hai vinto. Da qualche parte ci piazzerò una cosa smielosa che piace a te."
"OHHH GRAZIE. Ti voglio bene."
"Meno male, va'". La lovestalker richiude la porta e la lascia sola, meditabonda. Bisogna piazzare un bacio da qualche parte, pensa V. Mentre si lambicca il cervello ecco che il telefono squilla davvero.
"Ah ciao, Silvia. Sì certo, raccontami."
"Siamo nell'altrove, ovunque tu credi di essere è una menzogna, niente è reale, la realtà è vuoto da colmare in un mare di inchiostro che scorre via nella vita senza senso, senza riferimenti temporali tranne ORA ed ERA, senza riferimenti geografici tranne QUI o LI' o al massimo tra le nuvole del cielo mentre splendono le stelle, che sono sogni bellissimi che però non si avverano quasi mai perché la vita qualche volta è amara, ironica se vogliamo, ma di un'ironia greve, pesante come pece sulle ali di un passerotto che non può più volare, che non saprà mai più volare e..."
La tristezza si espande in tutto il suo corpo come un incantesimo maligno. Si rende conto della negatività del fiume di parole che scorre sulla tastiera, ma non ce la fa, non riesce a opporre resistenza. Cerca di pensare a coccodrilli nelle borse, a fiocchi di neve come batuffoli morbidi di cotone, ma niente, nella sua mente c'è posto solo per scheletri sulle panchine che muoiono di freddo senza amore, a signori P senza moglie, a innamorati che non si incontrano sulla via della Cerniera perché Asola non porta l'orologio ma ha chiesto l'ora a un Passante, ma quel Passante si è rivelato solo un invidioso del suo innamorato, le ha detto l'ora sbagliata, facendole mancare per sempre l'incontro col suo Bottone.
No no così non va! Una parte di lei lotta per ritrovare la positività dei suoi personaggi, ma la tentazione è troppo forte e lei sta cedendo. Con il calore dal suo cuore, stanno scivolando via anche i colori. Letteralmente, scivolando. Nel giro di qualche minuto V si ritrova in bianco e nero. Si osserva, riflessa nello schermo del pc e pensa beh, vabbè, son cose che capitano. E poi diciamocelo, sto una favola così retrò, fatta di contrasti, bianca come ferite senza sangue, nera come l'oscurità delle strade impervie dei sogni. Ma V sottovaluta il problema, non comprende la portata di ciò che sta davvero accadendo, dato che col passare dei minuti, anche il resto della stanza sta perdendo colore. Ancora poco e tutto il mondo reale si sarebbe piegato all'incantesimo malvagio che la sua mente accecata dall'ondata disequilibrante di noir e horror, sta veicolando. Come arrestare la fine del mondo? E dire che quegli adorabili maya avevano spedito nel futuro una raccomandata con ricevuta di ritorno proprio per evitare tutto ciò. Col senno di poi avrebbero anche potuto evitare di spendere di più per la ricevuta di ritorno, ma sono dettagli insignificanti rispetto alla catastrofe che si sta per compiere.
V continua a scrivere, imperterrita. La porta vibra violentemente, M grida a squarciagola - è la fine, è la fine, è la fineeeeeeeeeeee, abbiamo finito il blu di prussia e il verde pistacchiooooo - ma V non l'ascolta.