La dodicesima tappa si è decisa come previsto lungo il muro finale: i 3 km della Croix-Neuve che hanno decretato vincitore lo spagnolo Joaquim Rodriguez (VEDI FOTO) ma anche l'inizio di una nuova probabile rivalità in casa Astana. Subito dopo la partenza iniziano i primi tentativi di fuga favoriti dal percorso odierno decisamente ondulato. Ci prova anche Damiano Cunego ma il veronese non riesce a entrare nel tentativo giusto che parte al 60esimo km di corsa appena superato il Col des Nonieres. Dei fuggitivi fanno parte 18 corridori tra i quali Vinokourov, Klöden, Santambrogio della BMC, Bole della Lampre oltre a Hushovd e Charteau i quali, grazie agli abbuoni conquistati oggi, tornano a vestire rispettivamente la maglia verde e quella a pois. I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di 2'38'' ma a 50 km dal traguardo un allungo di Vinokourov consente a 4 corridori di avvantaggiarsi ulteriormente. Oltre al leone kazako ci sono Vasil Kiryenka (già protagonista mercoledì), Andreas Klöden (più libero dopo l'uscita di classifica di Armstrong) e Ryder Hesjedal, il meglio posizionato nella generale. Il tentativo promette bene tanto che dopo pochi km i quattro hanno già 3'46'' sul gruppo maglia gialla. Gruppo che però inizia il suo forcing negli ultimi chilometri lasciando ai piedi dell'ultima asperità un margine di 45 secondi di vantaggio a Vino & Co. Tra i più generosi ci sono anche Petacchi e Hondo della Lampre il cui encomiabile lavoro consente al gruppo di prendere la salita a tutta. Sembra l'occasione giusta per un attacco di Damiano Cunego, il quale rimarrà a lungo nelle prime posizioni ma senza riuscire, neppure oggi, a piazzare l'azione decisiva. Appena le pendenze si fanno importanti nel gruppo di testa Hesjedal perde contatto seguito poco dopo da Klöden. Ai meno 3,7 km ci prova John Gadret ma il suo tentativo è solo una carezza nei confronti del gruppo dei migliori che lo riprende quasi subito. A 3 km dal traguardo Vinokourov da un altra accelerata e stavolta Kiryenka è costretto ad alzare bandiera bianca. Siamo nel tratto duro ma il corridore dell'Astana sembra avere la vittoria in pugno visto che conserva ancora 38'' di vantaggio sul gruppo Schleck. Ma a 2,3 km dall'arrivo a rompere il ritmo dettato fin a quel momento da Van den Broeck ci pensa Joaquim Rodriguez che prova ad andarsene. Contador dopo un paio di occhiatacce alla maglia gialla si invola dietro al suo connazionale senza pensare al suo compagno in fuga. E'un accellerata pazzesca quella del madrileno alla cui ruota non riesce ad attaccarsi nemmeno Andy Schleck ma solo Rodriguez con cui prosegue. Basti pensare che in soli 300 metri i due si riportano alle calcagna di Vinokourov. E' il momento decisivo per Contador che ha due possibilità: aspettare Vino per scortarlo fino al traguardo tentando di fargli vincere la tappa oppure continuare a spingere a tutta cercando di infliggere a Schleck il maggior distacco possibile. Alberto sceglie la seconda opzione ma stavolta probabilmente sbaglia i suoi conti. Dopo un centinaio di metri infatti la strada spiana ma Vinokourov è troppo indietro ormai per rientrare. Schleck si difende bene e grazie all'aiuto di gente come Menchov e Samuel Sanchez nell'ultimo km riesce anche a recuperare qualcosa nei confronti del duo di testa. Siamo alla volata finale con Contador che continua a voltarsi in attesa della stoccata di Rodriguez, la quale puntualmente arriva e costringe il plurivincitore del Tour ad accontentarsi del secondo posto. Vino a un centinaio di metri di distanza vede il finale ed ha un gesto di stizza: il compagno ha sfavorito il suo tentativo senza neppure riuscire a vincere la frazione odierna. Andy Schleck transita a Mende con appena 10'' di ritardo, lo stesso margine che aveva inflitto a Contador nella tappa di Morzine da lui vinta. A 15'' giungono Gesink e Kreuziger il quale non ha atteso il proprio capitano Ivan Basso giunto a 31'' insieme a Evans, Cunego, Wiggins e Sastre. A questo punto, alla luce dei minimi distacchi tra i big, serve chiedersi che senso abbia avuto il tentativo di Contador. Lo spagnolo, uno che ama vincere sempre e comunque, non ha saputo resistere all'azione di Rodriguez puntando a mostrare al gruppo la propria grande condizione di forma. La novità di essere costretto ad inseguire in classifica e la paura di essere inferiore a Schleck in salita hanno fatto il resto. Nonostante dieci secondi siano obiettivamente molto pochi Contador ha definito la sua rimonta odierna importantissima e pure il ds Martinelli ha fatto i complimenti al suo atleta di punta per il tentativo sferrato. Vinokourov invece, nonostante i 150 km di fuga sulle spalle e l'obiettivo di vincere almeno una tappa vanificati entrambi in 300 m è stato completamente snobbato. Il kazako, dopo il traguardo non è rientrato neppure nel pullman della squadra preferendo tornare giù da solo in bicicletta. Che qualcosa possa essersi rotto negli equilibri della squadra ci sembra probabile alla luce anche del comportamento di molti corridori dell'Astana l'anno scorso che hanno preferito seguire Armstrong nella formazione di un nuovo team anziché rimanere alla corte del vincitore del Tour. Contador oggi ha dimostrato poco rispetto nei confronti del suo gregario più forte e il rischio che possa perdere l'aiuto fondamentale di Vino sui Pirenei o peggio ancora la sua stima potrebbe avere delle forti ripercussioni anche sulla sua carriera. E' infatti Vinokourov che ha contribuito alla creazione dell'Astana e un suo veto potrebbe indurre i dirigenti a privarsi del corridore spagnolo in futuro.
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La dodicesima tappa si è decisa come previsto lungo il muro finale: i 3 km della Croix-Neuve che hanno decretato vincitore lo spagnolo Joaquim Rodriguez (VEDI FOTO) ma anche l'inizio di una nuova probabile rivalità in casa Astana. Subito dopo la partenza iniziano i primi tentativi di fuga favoriti dal percorso odierno decisamente ondulato. Ci prova anche Damiano Cunego ma il veronese non riesce a entrare nel tentativo giusto che parte al 60esimo km di corsa appena superato il Col des Nonieres. Dei fuggitivi fanno parte 18 corridori tra i quali Vinokourov, Klöden, Santambrogio della BMC, Bole della Lampre oltre a Hushovd e Charteau i quali, grazie agli abbuoni conquistati oggi, tornano a vestire rispettivamente la maglia verde e quella a pois. I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di 2'38'' ma a 50 km dal traguardo un allungo di Vinokourov consente a 4 corridori di avvantaggiarsi ulteriormente. Oltre al leone kazako ci sono Vasil Kiryenka (già protagonista mercoledì), Andreas Klöden (più libero dopo l'uscita di classifica di Armstrong) e Ryder Hesjedal, il meglio posizionato nella generale. Il tentativo promette bene tanto che dopo pochi km i quattro hanno già 3'46'' sul gruppo maglia gialla. Gruppo che però inizia il suo forcing negli ultimi chilometri lasciando ai piedi dell'ultima asperità un margine di 45 secondi di vantaggio a Vino & Co. Tra i più generosi ci sono anche Petacchi e Hondo della Lampre il cui encomiabile lavoro consente al gruppo di prendere la salita a tutta. Sembra l'occasione giusta per un attacco di Damiano Cunego, il quale rimarrà a lungo nelle prime posizioni ma senza riuscire, neppure oggi, a piazzare l'azione decisiva. Appena le pendenze si fanno importanti nel gruppo di testa Hesjedal perde contatto seguito poco dopo da Klöden. Ai meno 3,7 km ci prova John Gadret ma il suo tentativo è solo una carezza nei confronti del gruppo dei migliori che lo riprende quasi subito. A 3 km dal traguardo Vinokourov da un altra accelerata e stavolta Kiryenka è costretto ad alzare bandiera bianca. Siamo nel tratto duro ma il corridore dell'Astana sembra avere la vittoria in pugno visto che conserva ancora 38'' di vantaggio sul gruppo Schleck. Ma a 2,3 km dall'arrivo a rompere il ritmo dettato fin a quel momento da Van den Broeck ci pensa Joaquim Rodriguez che prova ad andarsene. Contador dopo un paio di occhiatacce alla maglia gialla si invola dietro al suo connazionale senza pensare al suo compagno in fuga. E'un accellerata pazzesca quella del madrileno alla cui ruota non riesce ad attaccarsi nemmeno Andy Schleck ma solo Rodriguez con cui prosegue. Basti pensare che in soli 300 metri i due si riportano alle calcagna di Vinokourov. E' il momento decisivo per Contador che ha due possibilità: aspettare Vino per scortarlo fino al traguardo tentando di fargli vincere la tappa oppure continuare a spingere a tutta cercando di infliggere a Schleck il maggior distacco possibile. Alberto sceglie la seconda opzione ma stavolta probabilmente sbaglia i suoi conti. Dopo un centinaio di metri infatti la strada spiana ma Vinokourov è troppo indietro ormai per rientrare. Schleck si difende bene e grazie all'aiuto di gente come Menchov e Samuel Sanchez nell'ultimo km riesce anche a recuperare qualcosa nei confronti del duo di testa. Siamo alla volata finale con Contador che continua a voltarsi in attesa della stoccata di Rodriguez, la quale puntualmente arriva e costringe il plurivincitore del Tour ad accontentarsi del secondo posto. Vino a un centinaio di metri di distanza vede il finale ed ha un gesto di stizza: il compagno ha sfavorito il suo tentativo senza neppure riuscire a vincere la frazione odierna. Andy Schleck transita a Mende con appena 10'' di ritardo, lo stesso margine che aveva inflitto a Contador nella tappa di Morzine da lui vinta. A 15'' giungono Gesink e Kreuziger il quale non ha atteso il proprio capitano Ivan Basso giunto a 31'' insieme a Evans, Cunego, Wiggins e Sastre. A questo punto, alla luce dei minimi distacchi tra i big, serve chiedersi che senso abbia avuto il tentativo di Contador. Lo spagnolo, uno che ama vincere sempre e comunque, non ha saputo resistere all'azione di Rodriguez puntando a mostrare al gruppo la propria grande condizione di forma. La novità di essere costretto ad inseguire in classifica e la paura di essere inferiore a Schleck in salita hanno fatto il resto. Nonostante dieci secondi siano obiettivamente molto pochi Contador ha definito la sua rimonta odierna importantissima e pure il ds Martinelli ha fatto i complimenti al suo atleta di punta per il tentativo sferrato. Vinokourov invece, nonostante i 150 km di fuga sulle spalle e l'obiettivo di vincere almeno una tappa vanificati entrambi in 300 m è stato completamente snobbato. Il kazako, dopo il traguardo non è rientrato neppure nel pullman della squadra preferendo tornare giù da solo in bicicletta. Che qualcosa possa essersi rotto negli equilibri della squadra ci sembra probabile alla luce anche del comportamento di molti corridori dell'Astana l'anno scorso che hanno preferito seguire Armstrong nella formazione di un nuovo team anziché rimanere alla corte del vincitore del Tour. Contador oggi ha dimostrato poco rispetto nei confronti del suo gregario più forte e il rischio che possa perdere l'aiuto fondamentale di Vino sui Pirenei o peggio ancora la sua stima potrebbe avere delle forti ripercussioni anche sulla sua carriera. E' infatti Vinokourov che ha contribuito alla creazione dell'Astana e un suo veto potrebbe indurre i dirigenti a privarsi del corridore spagnolo in futuro.
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