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Contraband: Wahlberg stacanovista della vendetta

Creato il 13 luglio 2012 da Pianosequenza

Contraband: Wahlberg stacanovista della vendetta

Contraband
(Contraband)
Baltasar Kormákur, 2012 (USA), 110' uscita italiana: 25 luglio 2012 voto su C.C. Contraband: Wahlberg stacanovista della vendetta
Chris Farraday (Mark Wahlberg) è un rinomato traffichino che ha lasciato la professione per dedicarsi alla bella moglie (Kate Beckinsale) e ai due figli con l'ossessione per il soccer. Proprio dalla famiglia acquisita arriva però la grana: il fratello della compagna, un ragazzino dalla faccia stupida (Caleb Landry Jones), è impelagato in affari loschi decisamente al di fuori dalla sua portata che coinvolgono un tatuatissimo delinquente del luogo (Giovanni Ribisi). Per salvare l'onore (e la pellaccia) di tutti, Chris dovrà tornare al suo vecchio mondo per un ultimo rocambolesco colpo.
In questo periodo di crisi, avere un euro per ogni volta che Mark Wahlberg deve vendicarsi durante un film sarebbe veramente d'aiuto; non a caso l'islandese Baltasar Kormákur lo sceglie come efficace protagonista del suo primo lungometraggio hollywoodiano (ispirato ad una precedente pellicola europea, Reykjavik-Rotterdam), action movie dal buon ritmo e dalla inevitabile sequela di colpi di scena, che lo trasformano presto nell'ennesima variante incentrata sulla revanche truculenta. La regia di Kormákur inizia con eccessiva incertezza, a causa di una camera a mano così tremolante da causare il mal di mare, ma poi stabilizzandosi acquisisce convinzione e vigore, garantendo all'intera vicenda una resa quantomeno in linea con le attese. Oltre alle previste sequenze d'azione, dove non mancano la giusta dose di inseguimenti in auto, sparatorie ed angherie subite da vittime impotenti, si segnala nella narrazione un curioso approfondimento sul mondo del contrabbando, apparentemente fondato su corruzione diffusa (ma chirurgica) e geniali trovate che sfruttano principi della fisica per occultare carichi voluminosi.
L'ambientazione “itinerante” risulta l'intuizione più riuscita dell'intera pellicola: tra gli interni inneggianti al blues di New Orleans e le polverose strade di Panama c'è infatti l'interessante intermezzo su una claustrofobica nave cargo, palcoscenico ideale per le ardite acrobazie del nostro eroe-contrabbandiere.
Tipico film “riempitivo” della stagione invernale americana (che, curiosamente, coincide con la nostra estiva), Contraband garantisce all'aficionados tutti gli ingredienti di un avvincente action movie, oltre alla funzionale messa in scena di un autore che sembra particolarmente a suo agio col genere.
Da ombrellone.

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