Babbo trentacinquenne portatore sano di tatuaggi sparsi, abbronzatura in vista come gli addominali, occhiali scuri e capelli a prova di vento che segue un batuffolo biondo e rosa, in arte Francesca, di circa due anni. Il batuffolo alla conquista del mondo precede il babbo, spargendo saluti e sorrisi come la regina d'Inghilterra, e stringendo al petto un Winnie the Pooh che ha visto momenti migliori.
All'improvviso il dramma.Bimba si gira verso il papà: "Papi, cacca."E il babbo: "Eh no Francesca, lo sai che per la cacca bisogna chiamare la mamma!".Ovvero quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.Alzo lo sguardo dall'articolo che sto leggendo ed inizia il loop meditabondo. L'articolo parla delle quote rosa e del regolamento approvato il giorno prima dal CdM: fra qualche mese nelle aziende pubbliche nulla sarà più come prima! Ed infatti non ho sentito una voce politica maschile, che sia stata una, a commentare quanto è avvenuto: evidentemente sono tutti concentrati a come boicottare quanto per legge si sarà obbligati a fare. Machiavelli, i condoni, il Gattopardo e anche Franceschiello (“Facite 'a faccia feroce”) insegnano che la speranza è l'ultima a morire, anche in un paese dove si preferisce che siano le donne a morire piuttosto che i pregiudizi.
Mi sono immaginata un CdA di Eni o di Finmeccanica e, durante un momento topico o una discussione accesa, all'improvviso un sms illumina lo schermo di uno smartphone: "Amore, Francesca ha fatto la cacca!" Qual'è il sesso, secondo voi, delle mani che smanetteranno la risposta "i pannolini sono al solito posto, il sapone anche, non parliamo degli asciugamani, l'acqua non mi pare l'abbiano tagliata e le mutande pulite le trovi nel cassetto del congelatore al posto delle biete così ti rinfreschi le idee"?Appunto, di una di quelle donne che questo paese, così anacronisticamente misogino, continua caparbiamente ad ignorare.
Statistiche alla mano, una nazione dove le donne lavorano ha il PIL più alto. Non solo, queste donne lavoratrici fanno anche una cosa rivoluzionaria ovvero i figli. Credono nel futuro, fanno progetti a lunga scadenza, ragionano da statista e non da politico.
Ma in una geronto-landa come la nostra, che vive di mediocrità e di falsi miti, non si è ancora ben capito che noi donne non ci emozioniamo più di tanto se la multinazionale di turno ci osanna perché abbiamo allevato, tra mille difficoltà, un campione. Ci emozioneremmo assai di più se non fossimo costrette a chiedere il part-time dopo la sua nascita, oppure a rinunciare proprio al lavoro che tanto ci piace e che ci rende felici. Ci piacerebbe avere asili nido, welfare conguo, orari compatibili con la semplice vita familiare, farmacie aperte durante la pausa pranzo, marciapiedi meno dissestati, palestre e biblioteche che prevedano anche un servizio di kinderheim. Ecco, al servizio marketing delle multinazionali mi permetto di dare questo consiglio: invece di riempirmi l'email con proposte di raccolta punti e altre amenità che ne dite di sponsorizzare spazi di questi tipo? Sono sicura che una donna-mamma si ricorderà molto di più del vostro logo e dei vostri prodotti. Anche queste sono le "quote rose" che ci interessano e sono sicura che il vostro MOL ve lo consente :)
In attesa dei risultati derivati dall'applicazione delle "quote rosa", e dare così una spallata all'italica mentalità da "tafazzi", noi donne-mamme continueremo ad essere di corsa. Vi propongo quindi un paio di ricette semplici e profumate (la seconda nel prossimo post) e realizzabili anche in campeggio :)
Misticanza con sgombro e mele golden al rosmarino e zafferano
Ingredienti (per 4 persone)400 gr di misticanza, 2 sgombri, 1 porro, 3 mele golden, 1 bustina di zafferano, 1 cucchiaino di semi di coriandolo, 1 rametto di rosmarino, qualche filo di erba cipollina aceto di mele, farina, sale, olio evo.ProcedimentoIn camper c'è poco spazio e basta un Sandoku Zwilling per fare tutto! Tagliare il porro sottilmente e saltarlo in una padella con un filo d'olio evo per qualche minuto. Deve appassire a fuoco dolce. Nel frattempo pelare le mele, privarle del torsolo, tagliarle in dadolada e unirle al porro stufato, aggiungendo anche lo zafferano in polvere e il rosmarino tritato. Mescolare bene e cucinare sempre a fuoco basso per circa 5'. Mettere da parte.Eviscerare gli sgombri, ottenerne dei filetti (senza la pelle), lavarli ed asciugarli con la carta cucina, tagliarli in rettangoli di circa 3 cm, infarinarli leggermente e friggerli in olio evo ben caldo fino a farli dorare da entrambe le parti (in tutto circa 4'); farli asciugare dell'olio in eccesso, salarli e profumarli con del coriandolo macinato al momento.In una ciotola condire la misticanza con una vinaigrette preparata con poco olio evo, poco aceto di mele, sale e coriandolo macinato al momento.Disporre sui piatti la misticanza, continuare con un paio di cucchiai di mela allo zafferano e terminare con lo sgombro. Concludere con un filo d'olio e qualche stelo di erba cipollina.