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Contro la Sharia in Europa, la Dichiarazione di Bruxelles 2012

Creato il 20 settembre 2012 da Iljester

Contro la Sharia in Europa, la Dichiarazione di Bruxelles 2012Qualche mese fa, e precisamente il 7 luglio 2012, a Bruxelles è stata organizzata una importantissima conferenza, che pone evidenti paletti alla affermazione e imposizione della sharia (la legge islamica) in Europa e in generale nei paesi democratici. La conferenza, nota altrimenti come “Conferenza Internazionale sulla Libertà di Espressione”, è organizzata dalla ICLA (International Civil Liberties Alliance) e ha posto su carta i principi ai quali dovrebbero informarsi le legislazioni europee. Il documento è noto invece come “Dichiarazione di Bruxelles”.

Non posso qui riprodurre l’intero documento, che potrete scaricare in PDF. Mi limito a sottolineare alcuni passaggi importanti che se mai saranno recepiti dalle legislazioni europee, porranno un efficace argine alla diffusione in Europa delle norme islamiche, la cui contrarietà ai princìpi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è indiscutibile e inopinabile.

Contro la Sharia in Europa, la Dichiarazione di Bruxelles 2012

Partendo dal presupposto che le leggi dei popoli europei sono informati ai princìpi della libertà, della democrazia e della libertà di espressione, la D.d.B. afferma chiaramente:

È fatto irrefutabile che la Sharia cosí come è definita ed applicata è incompatibile con la libertà di parola e direttamente opposta ad essa, alle libertà civili ed ai diritti umani e in quanto tale incompatibile con i principi fondamentali della democrazia (come stabilito nella sentenza della CEDU del giorno 13 febbraio 2003).

Concordo pienamente. Questa è una verità che è difficilmente contestabile, a meno i promotori del politicamente corretto e del multiculturalismo non vogliano negare – anche alla luce dei recenti fatti – che la sharia invece sia informata ai princìpi di tolleranza e democrazia, nonché di libertà di espressione.

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Non solo. La carta di Bruxelles prende in considerazione la “Dichiarazione del Cairo dei Diritti Umani nell’Islam” (Cairo 1981) e afferma che tale carta in verità limita tutti i diritti umani in funzione della legge islamica e delle norme imposte dalla Sharia (art. 1 DCDUI), con la conseguenza che qualsiasi politica che conduca all’imposizione della Sharia Islamica, «identifica i responsabili come attivi avversari della democrazia, della Libertà d’Espressione, delle Libertà Civili e dei Diritti Umani», visto che le norme in questione contrastano inequivocabilmente con i principi fondamentali della libertà e della democrazia, e della dignità umana.

Alla luce di questo i promotori della Conferenza auspicano l’istituzione di un tavolo internazionale che traduca la Carta di Bruxelles in un vero e proprio trattato dei paesi democratici nei quali si rifiuti (e si contrasti) l’affermazione sociale della Sharia, si tuteli (e si rafforzi la tutela) delle libertà individuali, della libertà di espressione, dei diritti umani fondamentali, anche attraverso il divieto di finanziare attività che abbiano come obiettivo la promozione della Dichiarazione del Cairo e attraverso i boicottaggio di conferenze, dibattiti, trattative con paesi che sostengono questa carta e la Sharia.

Insomma, un vero e proprio corpus normativo, finalizzato alla tutela dei princìpi fondamentali che hanno garantito e garantiscono attualmente a tutti gli uomini il godimento delle più elementari e basilari libertà: la libertà di espressione, la libertà di opinione, la libertà di non discriminazione sessuale e la libertà di religione.

Tuttavia, dubito che i nostri governanti porranno mai all’ordine del giorno una simile tematica. Contrasta con tutti i principi fondamentali a cui sono informati le burocrazie europee: i princìpi dell’affarismo economico, speculativo e petrolifero, i quali se ne sbattono altamente della civiltà europea, delle libertà fondamentali e della identità culturale occidentale.

Scarica: Carta di Bruxelles 2012 | Fonte: Libertiesalliance


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