Contro tutti gli scempi...e le mezzeseghe
Creato il 01 febbraio 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Gnazio e Danielona ci avevano provato. Due dei più accaniti pasdaran del governo delle mezzeseghe, avevano tentato di chiamare a raccolta il popolo pidiellino per difendere l’onore, la rispettabilità, la profonda l’umanità e lo spiccato senso dello stato di Silvio Berlusconi I°, Signore di Arcore, Imperatore di Villa Certosa. Stanchi delle false accuse dei controrivoluzionari del tribunale di Milano e nemici giurati dei redattori della Pravda italiana, infoiati comunisti anti-libertari, avevano creduto che il popolo al quale si rifanno per commettere nefandezze a ogni piè sospinto, li seguisse anche in questa maramaldesca sortita in piazza. Messa in moto la sontuosa macchina dei sondaggi preventivi su chi avesse voglia di seguirli, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Su 1000 intervistati solo lo 0,02 per cento ha risposto di “si”, gli altri hanno detto “no” accampando le scuse più fantasiose. Oltre la metà era impegnata nella partita del Milan, un altro 10 per cento per quella dell’Inter, un buon 7 per cento nella domenicale gita in montagna con la famiglia, altri ancora erano a letto influenzati, il 5 per cento era a letto causa stress post-Annozero, il restante campione era a letto e basta. Gli unici due che avevano risposto con un “si” convinto erano stati Daniele Capezzone e la casalinga di Abbiategrasso alla quale avevano però fintamente proposto una gita a Villa San Martino, con tanto di cocktail nella Ca’ del Liscio di Silvio, e firma autografa del presidente sul reggiseno taglia 6 coppa GG della signora. Ma i bene informati dicono che la decisione di rinunciare alla manifestazione sia stata dettata da un altro avvenimento. Sempre Milano, negli stessi giorni della performance in piazza dei pidiellini, ospiterà due momenti non propriamente pro-Capo, lo scopo infatti è quello di chiederne le dimissioni. Ad organizzare il primo, sabato prossimo, sarà Libertà e Giustizia e sul palco del Palasharp saliranno Umberto Eco, Roberto Saviano, Paul Ginsborg, Gustavo Zagrebelsky, Giovanni Bachelet, Bice e Carla Biagi e tantissimi altri protagonisti attivi del nostro contesto sociale e culturale. Il secondo, domenica prossima, sarà invece un sit-in davanti al tribunale in difesa dei giudici sottoposti a gogna mediatica dai lanciafango della stampa berlusconiana. Quando diciamo che Santoro è meglio lasciarlo perdere, sappiamo quello che diciamo perché siamo abituati a comportarci nella stessa maniera: più ci minacciano e più ci incazziamo. E così, dopo la telefonata in diretta di Masi, e il tentato assalto dei pidiellini allo studio di Annozero, Michele Santoro, Marco Travaglio e Barbara Spinelli hanno deciso di andare davanti al tribunale di Milano (senza orpelli di partito) per far sentire ai magistrati che non sono soli. Il sit-in si è strasformato in pochissimo tempo in una “chiamata alla piazza” di tutt’altro senso e spessore di quella tentata da Qui e Qua (Quo stava trombando con Emy). L’adesione spontanea di molti soggetti come l’Idv, Articolo 21 e il gruppo di Micromega, oltre alla rentrèe sulla scena pubblica del Popolo Viola, stanno dando alla manifestazione uno spessore sul quale neppure coloro che l’avevano immaginata avrebbero fatto affidamento. C’è da dire che questa serie di intemerate anti-berlusca proseguiranno fino al 6 febbraio quando i pullman del Popolo Viola andranno in gita scolastica ad Arcore per un tour che si chiamerà “Ultima fermata Hardcore”. Amenità a parte, Silvio sta restando solo. Se n’è accorto perfino mr. 2232-Fabrizio Cicchitto che, da subito dopo Natale, sta tentando inutilmente un rito esoterico a favore del padrone senza nessun risultato: la cazzuola s’è inceppata. Per chi non lo avesse capito, la Lega sta mollando gli ormeggi e molti di quelli che sarebbero dovuti passare nelle file del Pdl si stanno tirando indietro: 314 erano, 314 sono rimasti. Però potrebbe esserci una novità dell’ultima ora. Luca Barbareschi, attore, produttore e tra i fondatori di Fli, starebbe per ri-passare fra i piediellini. Ripensamenti ideologici? No, la Rai sta approvando il piano fiction per il 2011 e Barbareschi ha presentato due progetti. Forza Luca, peggio che vada ti rimarrà sempre Teresa¹.
¹Teresa è la camionista interpretata da Serena Grandi nell’omonimo cult-movie del 1987, per il quale Barbareschi venne candidato come miglior attore al Festival della Sagra delle Ciliegie di Palombara Sabina.
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