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Contrordine, camerati! Ora che Popeye comincia a capire c...

Creato il 23 luglio 2014 da Tafanus

Contrordine, camerati! Ora che Popeye comincia a capire c...

Contrordine, camerati! Ora che Popeye comincia a capire che le scatolette di spinaci da sole non bastano a fare "presto-prestissimo-bene-benissimo", e dopo averci sfrantumato i coglioni per mesi cogli "hastaggini" sull'elogio marinettiano della velocità, Popeye, costretto a rallentare fin quasi a fermarsi, scopre che "non contano i tempi".

Ma va??? e noi che ci eravamo quasi convinti che MAI Popeye si sarebbe lasciato ficcare nella palude della "vecchia politica"...

Popeye
Ed eccolo ora, incazzato nero, con la scatoletta di spinaci quasi vuota, costretto a #cambiare#verso, dall'elogio della velocità ("l'importante è #farepresto, non importa quale cagata), a #noncontanoitempi. Costretto a passare dal fast-food allo slow-food, da perfetto ignorantello di provincia tira fuori la minaccia fine-di-mondo: "non importano i tempi, ma se non passano le riforme si torna a votare".

I peones sono serviti. Sappiano che se non obbediscono, smettono di prendere l'obolo da 14.000 euro al mese più fringe-benefits con qualche annetto d'anticipo, e sappiano che con qualsiasi riforma, e con qualsiasi legge elettorale, non ritroveranno più la comoda cadrega. Quindi si diano una regolata. 

Ma a noi sembrava di ricordare che non rientrasse nei poteri del Presidente del Consiglio lo scioglimento delle Camere. Sembrava (ma forse ricordiamo male) che prima di sciogliere le camere, spettasse al Presidente della Repubblica verificare se esistano maggioranze alternative in grado di avere la fiducia del Parlamento.

Presi da dubbio, siamo andati a leggere il capitoletto dedicato all'argomento sul bignamino "Siamo tutti giuristi" (ed. Giuffrè), che ha confermato i nostri dubbi:

"Lo scioglimento delle Camere spetta al Presidente della Repubblica. Ma mentre nel caso dello scioglimento naturale si tratta di un atto dovuto, nel caso di scioglimento anticipato la questione è più complessa. Secondo l'articolo 88 della Costituzione, "il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse [...] Nessuna norma scritta disciplina le cause che portano allo scioglimento anticipato, però se ne possono individuare almeno tre:

  • Ragioni di opportunità politica segnalate da una consistente maggioranza dei partiti presenti in Parlamento
  • Impossibilità di formare un governo che abbia la fiducia delle Camere
  • Situazioni sociali o politiche particolari nelle quali è consigliabile il ricorso al voto popolare


La dottrina è divisa sulla natura del decreto in caso di scioglimento anticipato: se sia un atto "complesso" nel quale la valutazione del Capo dello Stato e quella del Governo sostanzialmente concordano oppure se si tratti di un atto che rientra fra i poteri propri del Quirinale. In ogni caso, è il Presidente della Repubblica che - sentiti i presidenti delle Camere (per un parere obbligatorio ma non vincolante) - dispone lo scioglimento. Dopo aver ricevuto i presidenti dei due rami del Parlamento, il Capo dello Stato firma il DPR di scioglimento; in seguito, il Consiglio dei Ministri si riunisce per approvare lo schema di decreto col quale si fissa la data per lo svolgimento delle elezioni politiche e quella per la prima riunione delle nuove Camere [...]
Popeye quindi si rassegni. Lui - per dirla con un elegante francesismo - non scioglie un cazzo. Può solo decidere se mollare e passare la mano. Cosa deciderà? NULLA. Perchè questa decisione non la prenderà lui, ma la prenderanno la Demos, IPR Marketing, Tecné, Pagnoncelli, Demopolis, Datamedia, sentito il parere della casalinga di Voghera, e dell'idraulico di Pessano con Bornago.
A't salud, Popeye.

2007/0630/1600


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