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Controversia tra il senatore Sonego e la Regione Friuli Venezia Giulia sul vitalizio come ex assessore

Creato il 07 febbraio 2015 da Gaetano61
 
Lodovico Sonego è un senatore del Partito democratico. In passato, dal 1988 al 2008, è stato consigliere regionale e poi assessore in Friuli Venezia Giulia, eletto nel Pci, nel Pds e nei Ds, maturando un vitalizio come ex consigliere. Attualmente, percepisce l'indennità di senatore della Repubblica, ma non quella regionale, sospesa per legge. Notizie di stampa hanno reso noto che Sonego abbia richiesto il riconoscimento del vitalizio per i cinque anni svolti come assessore nella giunta Illy. La richiesta del senatore è stata contestata dall'amministrazione regionale, ma Sonego non è arretrato, e, se la Regione confermerà il suo no, adirà le vie legali (la vicenda è riassunta nell'articolo di Anna Buttazzoni per il Messaggero Veneto, qui). Tra l'altro, se venisse attribuito al senatore il diritto al vitalizio assessorile, anche questo, in costanza del mandato parlamentare, verrebbe sospeso. 
In un'intervista rilasciata ieri, sempre al Messaggero Veneto, Sonego ribadisce al giornalista Maurizio Cescon  la sua posizione, affermando, tra l'altro, che se «non è popolare chiedere il vitalizio per quanto sia dovuto per legge e da sospendere», ritiene corretto che venga corrisposta una pensione a chi fa politica, criticando la riforma della Regione Friuli Venezia Giulia, che, avendo cancellato i vitalizi, porterà ad un'assemblea di «spiantati che vanno lì perché altrove non li vogliono. La Regione fa finta di pagarli e loro fanno finta di governare. Gli spiantati mi preoccupano per gli ospedali di cui avrò bisogno». Che cosa dire? Che, forse, nei panni del senatore Sonego, molti di noi, in prima battuta, avrebbero chiesto il riconoscimento del vitalizio supplementare, è inutile fare le "anime belle" e non confessarlo. Però è anche vero che tanti (almeno credo), subito dopo, riflettendo soprattutto sul proprio ruolo di rappresentante dei cittadini in Parlamento, avrebbero pensato che si sarebbe trattata di un'azione poco opportuna, viste le difficoltà sociali (che mi sembra superfluo anche elencare: la disoccupazione -soprattutto giovanile, le crisi aziendali), la sostanziale abrogazione delle pensioni di anzianità e il progredire dell'età pensionabile in rapporto all'innalzamento della "speranza di vita", e pensando, anche, alla stessa cancellazione dei vitalizi approvata dal consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (pur con valore non retroattivo). Ma tutto ciò, nel caso del senatore Sonego, non è accaduto Bene, anzi male. Sono casi come questi che alimentano la cosiddetta "antipolitica", rinfocolano i populismi di destra e di sinistra, allontanano i cittadini dal voto. Sugli "spiantati", le parole di Sonego difendono la figura del politico di professione, pagato, in questo caso, per il suo lavoro di legislatore regionale. Penso anch'io, modestamente, che, per la delicatezza e per il valore sociale della funzione, il dilettantismo nella politica non sia positivo per gli stessi cittadini; questo, però, non giustifica il livello elevato delle retribuzioni e, soprattutto, un approccio alla carriera politica, la quale, pur rimanendo una professione, non "dovrebbe" dimenticare la sua connotazione di servizio pubblico. Parole e speranze di un illuso, le mie? Penso proprio di sì!.

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